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CLARA MOSCHINI

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Latte crudo, azienda trentina sanzionata per 8 mila euro

Condannato il Caseificio sociale di Predazzo e Moena

Ci sono voluti parecchi mesi ma è giunta a conclusione, almeno per il momento, la brutta storia della bambina di un anno di Cortina d'Ampezzo (BL) colpita nel novembre 2024 da Sindrome Emolitico Uremica dopo aver consumato il formaggio "Saporito della Val di Fassa" prodotto dal Caseificio sociale di Predazzo e di Moena situato a Predazzo in provincia di Trento.  Il giudice per le indagini preliminari Enrico Borrelli, sulla base delle risultanze della procura, ha inflitto all'ex presidente del caseificio Gianbattista Vanzo la pena pecuniaria di 7.750 euro per la commercializzazione di sostanze nocive alla salute umana. 

La bimba, lo ricordiamo, trasferita d'urgenza in ospedale a Padova è stata curata e si è ripresa nel giro di qualche giorno, ma la vicenda ha avuto il suo iter processuale che si è chiuso in questi giorni. La bimba aveva mangiato un altro formaggio di quello stesso caseificio: le analisi e le indagini svolte hanno dimostrato come la contaminazione abbia riguardato entrambe le varietà di formaggio. Le analisi microbiologiche hanno confermato la presenza del batterio Escherichia Coli produttore di tossina (Stec) in un campione del formaggio, prodotto con latte crudo non pastorizzato. 

Subito dopo il fatto, il caseificio sociale trentino aveva ritirato dal commercio ben 50 lotti a forma intera per "possibile presenza di Escherichiacoli Stec". Lo stesso caseificio, a gennaio 2025, si è reso purtroppo protagonista di un caso analogo, ossia di un'intossicazione da un bimbo di 9 anni, per fortuna senza gravi conseguenze: anche in questo caso, incriminati erano i formaggi a data 26/11/2024 e la conseghuenza è stato il ritiro dal commercio di alre 23 lotti (leggi notizia EFA News).

Il diretto interessato, cioè l'ex presidente Vanzo, ha già fatto sapere tramite i suoi legali che presenterà appello alla sentenza di primo grado. Detto questo, il caseificio, dopo la vicenda, ha cercato di trovare rimedi immediati per evitare altri casi. Grazie a un trattamento termico a metà strada tra la pastorizzazione e la semplice riscaldatura, il latte utilizzato per la produzione di questi formaggi viene portato a una temperatura fra 57 e 68 gradi per 15-20 secondi, per poi essere raffreddato rapidamente. Grazie a questo processo il rischio di contaminazione da Escherichia Coli scende drasticamente a meno dell'1%.

Fc - 53404

EFA News - European Food Agency
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