Gruppo Germinal: energia autoprodotta al 75% grazie a fotovoltaico
Azienda trevigiana ricorre frequentemente a materie prime 100% italiane

È stato pubblicato il primo report di sostenibilità del Gruppo Germinal: l'azienda di Treviso, specializzata nella produzione di alimenti biologici, salutistici e funzionali, documenta il percorso, che da 44 anni, fa del biologico e dell’approccio sostenibile la sua vocazione.
“Il biologico non è solo una scelta, ma soprattutto uno stile di vita”, dichiara Emanuele Zuanetti, fondatore e presidente del Gruppo Germinal, una realtà che nel 2024 ha raggiunto un fatturato di 61 milioni di euro con un incremento del 3% rispetto all’anno precedente e che oggi impiega quasi 100 dipendenti. E aggiunge: “Siamo cresciuti poco alla volta, ma sempre con continuità. A testimoniarlo è il nostro nucleo produttivo di Castelfranco Veneto che dal 2001 ad oggi si è ampliato, triplicando lo spazio occupato e arrivando a coprire gli attuali 13mila metri quadrati dove sono attive 3 linee di produzione automatizzate e altamente innovative che, con una capacità produttiva di 20mila ton/ anno permettono di realizzare prodotti dolciari e salati da forno in numerosi e differenti formati. All’headquarter, si sono aggiunti, negli anni, due ulteriori stabilimenti, siti in località diverse, specializzati nella produzione biologica di pasta e di piatti pronti freschi”.
Dal report di sostenibilità emerge che l’85% della produzione è realizzata con materie prime di origine agricola biologica. L’obiettivo dichiarato è quello di rafforzare tutti gli anelli della filiera del biologico, privilegiando filiere corte, certificate e garantite, scegliendo quando possibile, materie prime 100% italiane. Per sostenere e salvaguardare le aziende agricole biologiche italiane, il Gruppo ha avviato una serie di accordi di filiera con fornitori italiani per l’acquisto di farina di grano tenero bio (492 tonn), di farina di farro (207,8 tonn), ma anche di farina di riso e di orzo bio, di ceci e di mais. Nello specifico, nel 2024, il 44% della spesa è ricaduta su fornitori locali, sulla base di un raggio d’azione di 300 km.
La promozione di metodiche produttive responsabili passa, non solo dal bio, ma anche dalla volontà di rivolgersi alle filiere equosolidali per l’acquisto delle materie prime. Dal 2010 l’azienda collabora con Altromercato, impresa sociale e principale realtà del Commercio Equo Solidale in Italia per contribuire allo sviluppo di alcune comunità del Sud del mondo. È di quello stesso anno la collaborazione con Manduvirà, prima cooperativa in Paraguay che produce ed esporta zucchero biologico, mentre nel 2021 la partnership si è estesa a Ngc, The Natural Growth Company, in Thailandia, un’azienda a conduzione familiare focalizzata sulla produzione di riso e zucchero biologici tailandesi di alta qualità e che sostiene l’occupazione e l’emancipazione femminile. Dal 2022 la realtà di Castelfranco Veneto ha scelto di ampliare il portafoglio di materie prime equosolidali acquistate sia da Altromercato che da altri fornitori. A testimoniarlo è l’acquisto nel 2024 del 42,5% di cacao biologico e del 72% di creme biologiche per farciture a certificazione Rainforest Alliance. Anche per l’olio di palma, Germinal si affida a produttori certificati Rspo - Roundtable on Sustainable Palm Oil, associazione Non Profit che ha l’obiettivo di promuovere la coltivazione e l’utilizzo di olio di palma sostenibile.
Se nel corso degli anni sono state ottenute le più importanti certificazioni che hanno permesso alla società di consolidare la propria posizione nel settore dei prodotti biologici dolciari da forno - la prima certificazione biologica risale al 2009 - è nel maggio del 2021 che Mangiarsano, la capogruppo di Germinal ha modificato la propria forma giuridica in Società Benefit, per poi certificarsi B-Corp con l’obiettivo di rispettare i più alti standard di performance sociale, ambientale ed economica. Una certificazione, quella di Benefit Corporation, che è oggi in fase di rinnovo.
Il report evidenzia anche il percorso che il Gruppo ha avviato negli anni in termini di packaging sostenibili: la maggior parte degli imballi sono passati da confezioni in plastica a imballaggi in carta privilegiando l’acquisto di carta certificata Fsc.
In ultimo, l’impegno nella gestione consapevole di energia, consumi e risorse ha portato l’azienda a raggiungere un’autoproduzione di energia del 75% grazie agli impianti di pannelli fotovoltaici, e il restante fabbisogno proveniente da fonti rinnovabili certificate Greener. Il 2024, oltre ad aver registrato un risparmio energetico del 5%, ha visto investimenti in nuovi macchinari come compressori, illuminazione a led e nuovi server tecnologicamente avanzati, in grado di garantire risparmi energetici, di aria compressa e di emissioni di CO2.
EFA News - European Food Agency