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CLARA MOSCHINI

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Esselunga, 1,7 milioni per l'Airc

La raccolta coi clienti: premiati 10 progetti per la ricerca sui tumori infantili

Si è conclusa con importanti risultati la raccolta fondi promossa da Esselunga, attraverso il suo programma loyalty a favore di Fondazione AIRC, che dal 1965 sostiene la ricerca sul cancro in Italia. Oltre 1,7 milioni è il valore raccolto grazie alle quasi 180 mila devoluzioni e al contributo di Esselunga, che ha raddoppiato il valore delle donazioni dei propri clienti

Un "traguardo importante", sottolinea il comunicato ufficiale, con cui verranno sostenuti 10 progetti di ricerca pediatrici sul territorio nazionale. "Il traguardo di successo raggiunto con la campagna di raccolta fondi a favore di Fondazione AIRC -aggiunge la nota-, volta a sensibilizzare sull’importanza della ricerca contro i tumori infantili, restituisce la fiducia che i clienti ripongono nel gruppo e conferma come la sinergia tra azienda, clienti e partner possa generare un impatto concreto e di valore per l’intera collettività".

I progetti sostenuti da Esselunga, seppur differenti tra loro, hanno un obiettivo comune: individuare nuove cure più sicure ed efficaci per migliorare la vita di bambini e adolescenti affetti da tumore. 

I fondi raccolti da Esselunga saranno destinati a diversi tipi di finanziamento: 

  • i My First AIRC Grant, che consentono ai giovani talenti di condurre una prima ricerca indipendente e acquisire progressivamente autonomia; 
  • le Start-Up, dedicate a giovani ricercatori che rientrano dall'estero e possono così avviare il proprio laboratorio indipendente in Italia; 
  • gli Investigator Grant, destinati a ricercatori consolidati, sono considerati la spina dorsale della ricerca oncologica italiana. Questi ultimi, infatti, rappresentano quel sostegno costante e imprescindibile che consente di far procedere senza interruzioni la ricerca di base, traslazionale e clinica nelle fasi I e II.

Con questi fondi AIRC sosterrà 3 progetti di ricerca nel 2025, a cui se ne aggiungeranno altri 7 nel 2026, che saranno annunciati a gennaio al termine del processo di approvazione dei progetti e di assegnazione dei finanziamenti per l’anno prossimo. 

Tra i progetti e i gruppi di ricerca sostenuti nel 2025 si evidenziano:

  • il progetto di Orsola di Martino, ricercatrice presso l’Università di Parma, dal titolo “Identificare il ruolo della proteina DDIT4 nella progressione della leucemia mieloide acuta e nel modo in cui influenza i meccanismi di risposta alla chemioterapia”. L’obiettivo dello studio è scoprire i regolatori molecolari che causano la resistenza ai farmaci, per identificare nuovi bersagli terapeutici contro questa forma di tumore, che rappresenta il secondo tipo più frequente di leucemia infantile. 
  • il progetto di Angela Di Giannatale, ricercatrice presso l’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù di Roma, dal titolo “Decifrare la comunicazione tra il neuroblastoma ed il suo microambiente per l’identificazione di nuove terapie mirate”, cerca di comprendere come il microambiente tumorale influisce sullo sviluppo e la diffusione metastatica di questo tumore, uno dei più frequenti in età pediatrica;
  • progetto di Jolanda Sarno ricercatrice presso la Fondazione M. Tettamanti M. De Marchi Onlus di Monza, dal titolo “Eterogeneità dello sviluppo tumorale come meccanismo chiave per la resistenza ai trattamenti in pazienti pediatrici con leucemia linfoblastica acuta”. Il progetto vuole approfondire le conoscenze sull’eterogeneità dello sviluppo tumorale e della resistenza farmacologica, identificando così, in fasi precoci della malattia, i pazienti a maggior rischio di fallimento terapeutico. Il fine è proporre trattamenti farmacologici più precisi e mirati contro la leucemia linfoblastica acuta, il tumore pediatrico più frequente in assoluto.

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EFA News - European Food Agency
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