Giornata Suinicoltura: IA al servizio degli allevamenti (ma con prudenza)
Pulina (Carni Sostenibili): "Rischio reale che le macchine non riescano a migliorare il benessere animale"

Quale sarà il ruolo dell’Intelligenza Artificiale nel miglioramento del benessere animale all’interno degli allevamenti suinicoli? E come si connetteranno Intelligenza Artificiale e Intelligenza Naturale? Uno dei temi oggi più discussi e di grande attualità sarà al centro della Giornata della Suinicoltura, organizzata da Expo Consulting srl, che il 15 ottobre 2025, presso l’Rmh Hotel di Modena, taglierà il traguardo della sua ottava edizione. Ne parlerà il professor Giuseppe Pulina, docente di Etica e Sostenibilità degli allevamenti all’Università di Sassari e presidente di Carni Sostenibili.
Professor Pulina, esistono evidenze scientifiche sui vantaggi che l’AI può garantire nel miglioramento del benessere animale dei suini? “Abbiamo a disposizione numerosi studi che dimostrano come l’AI possa migliorare il benessere nei suini - afferma il docente - Ad esempio, attraverso analisi acustiche della tosse o utilizzo di sensori ambientali è possibile individuare precocemente malattie respiratorie ottenendo risultati più rapidi rispetto al rilevamento clinico diretto. Esistono poi applicazioni che riconoscono espressioni facciali o micro-spostamenti degli animali che segnalano stress o disagio; altre ancora analizzano le vocalizzazioni separando i vocalizzi associati a stati positivi da quelli legati alla sofferenza. In pratica, l’AI amplifica i segnali che spesso ci sfuggono permettendo interventi tempestivi e più precisi”.
Esiste il rischio che l’Intelligenza naturale (umana) non sia in grado di interagire positivamente con l’AI nella ricerca di un miglioramento del benessere animale? “Si, ed è un rischio reale. Esiste il pericolo di affidare troppo alle macchine decisioni che richiedono giudizio etico o competenza ambientale, perdendo la capacità di interpretare o mettere in discussione i dati che provengono dall’AI. Spesso i modelli, addestrati su dati che possiamo definire umanocentrici, rischiano bias o incomprensioni rispetto ai segnali veri che i suini manifestano. Inoltre, se l’allevatore si abitua a basarsi solo sull’output digitale, può perdere l’attenzione verso elementi più sottili che la tecnologia non coglie. Per evitare di incorrere in questo rischio, servirebbe un modello in cui l’AI assista lo stockmanship umano e non lo sostituisca”.
Nel giugno scorso la Commissione ha avviato la revisione della normativa europea sul benessere animale. Lei crede che quella che verrà approvata in futuro prevedrà diverse misure legate alla AI? “Nella revisione della normativa, la Commissione ha incluso un invito a raccogliere elementi – call for evidence - e consultazioni pubbliche. Al momento non è previsto un obbligo esplicito che imponga l’uso dell’AI, ma la modernizzazione attraverso strumenti tecnologici che aiutino a raggiungere gli obiettivi di benessere con maggiore efficacia è presa in considerazione. È molto probabile che alla fine, nel testo che inizierà l’iter parlamentare europeo, emergano requisiti di monitoraggio continuo basati su dati, sistemi di reporting digitali, standard che permettano agli allevatori di dimostrare il benessere animale anche tramite tecnologie quali sensori, videocamere, analisi automatiche. Penso che la normativa includerà misure che favoriranno l’adozione dell’AI, ma con responsabilità ben definite e un forte ruolo dell’uomo nella supervisione. Questa prospettiva si rafforza se si considera che l’Unione europea ha già varato il Regolamento sull’Intelligenza artificiale, l’AI Act, che stabilisce regole orizzontali per l’uso dei sistemi AI, con particolare attenzione alla gestione del rischio, alla trasparenza e alla supervisione umana. Queste disposizioni offrono un quadro già pronto per essere adattato al benessere animale, consentendo di integrare nelle nuove regole riferimenti espliciti all’AI come strumento legittimo per il monitoraggio e la rendicontazione, purchè con responsabilità chiare e controllo umano continuo. In questo modo il futuro pacchetto normativo potrebbe coniugare obiettivi di tutela degli animali con i più alti standard di sicurezza e governance dei dati che l’Europa ha già fissato per l’Intelligenza artificiale”.
EFA News - European Food Agency