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CLARA MOSCHINI

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Riso Gallo vince la causa Ue sul riso Venere

Marchio annullato, batosta per Scotti che lo commercializza in esclusiva

Riso Gallo ha vinto la causa intentata davanti al Tribunale Ue circa il riso Venere. Il Tribunale dell'Unione europea, infatti, ha confermato la nullità del marchio denominativo 'Venere', respingendo il ricorso presentato da Sa.Pi.Se. (Sardo Piemontese Sementi) contro l'Ufficio dell'Unione europea per la proprietà intellettuale (Euipo).

In sostanza, il riso Venere, prodotto da una filiera chiusa, è stato al centro di una disputa legale tra la Riso Gallo, che lo commercializzava fino a qualche anno fa, e la Scotti, che ha stretto una partnership con Sa.pi.se. soffiandolo proprio alla genovese Gallo. Come ritorsione, l’azienda con sede a Robbio (PV) ha contestato il marchio europeo e ha vinto.

Tra le motivazioni del rigetto del ricorso la corte ha sancito che, in primo luogo, "è pacifico che il termine 'venere' è il nome di una varietà vegetale di riso nero alla quale è stata concessa la protezione comunitaria nel 1999". 

In secondo luogo, prosegue la Corte Ue, "dall’estratto del dizionario Diccionario gastronómico, pubblicato nel 2005, contenuto nelle relazioni della ricerca condotta dalla Griffeshield, risulta che l’espressione 'riso venere' è definita come designante una varietà di riso nero, dimostrando così che tale espressione non era stata inventata di recente, dato che faceva riferimento, alcuni anni prima della data di deposito della domanda di registrazione del marchio contestato, a una varietà di riso nero. Un tale significato è corroborato da diversi altri documenti menzionati nelle relazioni della ricerca condotta dalla Griffeshield datati dal 2 giugno 2001 al 12 dicembre 2010. Tra tali documenti figurano in particolare due estratti del libro 'Salute naturale. Alimentazione, stile di vita, equilibro di corpo, mente e spirito: una guida', pubblicato nel 2007 e nel 2010, nonché l’estratto dell’indagine sul consumo di riso in Italia datata 2004, che, come constatato dalla commissione di ricorso al punto 53 della decisione impugnata, fanno anch’essi riferimento al riso venere come a una varietà di riso e non come a un segno atto a indicare un’origine commerciale".

In terzo luogo, aggiunge la corte, "dalle numerose ricette contenute nelle relazioni della ricerca condotta dalla Griffeshield risulta che il termine 'venere' è utilizzato per designare un ingrediente, dimostrando così che il pubblico di riferimento percepirà tale termine come indicativo di una varietà specifica di riso nero che deve essere utilizzata nella ricetta, indipendentemente dalla sua origine commerciale". 

La pronuncia del tribunale Ue è stata accolta da Riso Gallo con "profonda soddisfazione", come si legge nella nota in cui si spiega che "il Tribunale dell’Unione Europea ha infatti rigettato il ricorso da parte di SA.PI.SE. in merito alla decisione della prima commissione di ricorso dell’Ufficio dell’Unione europea per la proprietà intellettuale (EUIPO) del 5 giugno 2024 (procedimento R 1445/20231) che -su domanda di Riso Gallo presentata il 23 agosto 2021 presso l’EUIPO- dichiarava la nullità del marchio dell’Unione europea registrato a seguito di una domanda depositata il 14 ottobre 2010 per il segno denominativo Venere".

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EFA News - European Food Agency
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