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CLARA MOSCHINI

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L'Italia vince la battaglia del riso basmati

No della Commissione Ue al riconoscimento dell'Igp per il cereale proveniente dal Pakistan

È una tensione tutta italiana quella che riguarda un prodotto cone il riso. Il made in Italy teme di subire un duro contraccolpo dall’istanza presentata all'Ue dal Pakistan per registrare in Europa il riso Basmati come Indicazione geografica protetta. La Commissione europea, però ha accolto la richiesta di opposizione formulata dall’Italia, segnando un punto a favore del made in Italy risiero.

La preoccupazione del mondo agricolo risiede nel fatto che il riconoscimento avrebbe potuto portare all'esenzione dai dazi del riso lavorato basmati Igp importato, con conseguenti ripercussioni sul mercato italiano e gravi conseguenze per la filiera risicola nazionale. 

L'esenzione, inoltre, potrebbe comportare un crollo della valorizzazione del riso di tipo Indica europeo e all'abbandono della coltivazione del lungo B, con un aumento della produzione di riso Japonica (Tondo, Medio e Lungo A) e conseguente crollo delle quotazioni anche per questo gruppo varietale.

All'ultima edizione di Risò, chiusasi pochi giorni fa a Vercelli, i dati confermano in Italia i consumi hanno raggiunto 447,6 milioni di euro per 164,3 mila tonnellate di riso, con quello lavorato in testa a tutti (73%) seguito dal parboiled (25%) e dall’integrale (2,5%). Tra le varietà più richieste spiccano il Carnaroli (17,1%) e l’Arborio (11,6%). Anche dal punto di vista produttivo il made in Italy è da primato: nel 2024 siamo risultati primi produttori di riso con il 56,7% della superficie europea dedicata al cereale. Una produzione che conta 1,4 milioni di tonnellate di prodotto frutto dell’impiego di 226 mila ettari. Il valore della produzione è stato di 514 milioni di euro in crescita del 30% nel decennio dal 2015, segno dell’apprezzamento delle varietà italiane.

Secondo il ministro dell'Agricoltura, Francesco Lollobrigida, quella dello stop all'invasione del basmati straniero è "una buona notizia per la nostra Nazione e per i nostri produttori. Il Governo -dice Lollobrigida- è in prima linea per proteggere la risicoltura italiana e il reddito delle nostre imprese. Ora procederemo ad avviare le consultazioni previste dalle norme comunitarie per cercare soluzioni condivise. Non permetteremo di danneggiare le nostre produzioni che rappresentano le nostre tradizioni e la nostra identità".

Soddisfatta anche la presidente dell'Ente nazionale risi Natalia Bobba. "Esprimo -dice- grande soddisfazione per questo primo importante traguardo verso la difesa del nostro prodotto. Ancora una volta le richieste dell’Ente nazionale risi e la determinazione del Masaf in Europa hanno  vinto sulle assurde pretese di chi a tutti i costi vuole esportare riso in Europa senza pagare dazi".

Secondo Coldiretti e Filiera Italia, le due organizzazioni che hanno presentato all'Unione Europea la richiesta ufficiale di opposizione al riconoscimento proposto dal Pakistan dell'Indicazione di origine protetta (Igp) per il riso Basmati, il niet dell'ue è "una risposta concreta al rischio di aprire ulteriormente le porte a produzioni ottenute con lo sfruttamento del lavoro minorile, l'uso di pesticidi vietati in Ue, fino al rischio dumping sui prodotti europei. Infine, non sarebbe garantito il principio di reciprocità in termini di sostenibilità sociale e ambientale nel processo di produzione del riso in Pakistan".

Fc - 54121

EFA News - European Food Agency
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