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CLARA MOSCHINI

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Brazzale: Thiene riconosciuta “Città del formaggio Onaf”

Nella località veneta ha sede il centro di ricerca fondato dal gruppo lattiero-caseario

In occasione del conferimento un convegno ha messo al centro il successo dei formaggi italiani nei mercati internazionali sotto diversi profili.

“Ma quanto è buono il formaggio con le pere. L’irresistibile successo dei formaggi nel mondo”. E’ questo il titolo del convegno organizzato da Confcommercio Thiene in collaborazione con Brazzale Spa e con il patrocinio del Comune di Thiene, tenutosi il 26 settembre a Thiene (Vi), in occasione del riconoscimento di “Città del formaggio Onaf”.

Quello conferito da Onaf non è certo un titolo “di cortesia”, ma il riconoscimento di una realtà industriale e culturale: Thiene è da sempre il centro di gravità del lattiero-caseario veneto e delle Tre Venezie, baricentro commerciale del sistema agro industriale che si estende dalle praterie della pianura veneta alla grande riserva di pascolo dell’Altopiano di Asiago con le sue malghe. Un vero e proprio distretto che ha visto da lungo tempo la presenza di un’importante industria dei macchinari per il latte.

A testimonianza di ciò, qui nel tempo hanno trovato sede la Scuola Casearia di Thiene, il Csqa, primario organismo di certificazione del settore agroalimentare, il prestigioso Istituto per la qualità e le Tecnologie Agroalimentari, con i suoi cinque laboratori, e, da ultimo, il Brazzale Science Nutrition&food Center, realizzato in collaborazione con l’Università Statale di Milano: un ecosistema che riflette questa importante tradizione casearia.

Thiene è l’unica città non capoluogo d’Italia ad aver ospitato una Borsa Merci. Qui le quotazioni del dairy sono state a lungo rilevate dalla Camera di Commercio, mentre attualmente se ne occupa un comitato di operatori. Oggi i prezzi si formano su tavoli e piattaforme diffuse, ma la Sala Borsa resta un simbolo vivo di trasparenza e mercato: il luogo giusto per discutere di successo, approvvigionamenti e competitività dei formaggi italiani.

Negli ultimi anni i formaggi italiani hanno accelerato in tutto il mondo: nel 2024 le esportazioni hanno raggiunto 657.639 tonnellate (+10,7% sul 2023) e, dal 2020 a oggi, sono salite del 43% a volume (da 460mila a 657.639 tonnellate). “Sono dati che fotografano un apprezzamento mondiale sorprendente”, spiega Roberto Brazzale, presidente di Brazzale Spa. “E il potenziale è ancora enorme: le vendite globali di formaggi “Italian-style” sono stimate quasi doppie rispetto ai volumi prodotti in Italia. Se il sistema saprà garantire materia prima sufficiente e libertà degli scambi, l’export dei formaggi italiani potrà ancora raddoppiare”.

Il convegno del 26 settembre ha messo al centro il successo dei formaggi italiani nei mercati internazionali e il ruolo che Thiene ha avuto e ha in questo risultato. Non slogan ma numeri e contenuti, visti attraverso quattro lenti diverse e complementari: storia dell’alimentazione (Alberto Grandi, professore associato in Storia Economica dell’Università di Parma, è storico dell'alimentazione), cultura e costume (Camillo Langone, giornalista e scrittore), nutrizione (Elisabetta Bernardi, specialista in Scienza dell’Alimentazione, biologa e nutrizionista), economia (Clal.it).

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EFA News - European Food Agency
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