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CLARA MOSCHINI

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Carni e salumi. Assica: patrimonio a rischio tra instabilità prezzi e incertezza mondiale

Si prevede che l’offerta globale di proteine animali rimanga limitata nel 2026, a causa di fattori ciclici

Presso l’Auditorium Testori di Palazzo Lombardia a Milano, si è svolto oggi il primo incontro dell’Osservatorio Assica, promosso dall’Associazione Industriali delle Carni e dei Salumi, aderente a Confindustria. Questo significativo evento inaugurale ha fortemente voluto coinvolgere le insegne nazionali e internazionali della Distribuzione per creare sinergie e definire strategie comuni: focus del confronto le ricerche The European House - Ambrosetti, Rabobank e NielsenIQ, hanno illustrato attraverso analisi ad hoc un comparto il cui impatto complessivo sul Pil è di 16,8 miliardi di euro ma che oggi è a rischio tra aumento e instabilità dei prezzi e incertezza dello scenario mondiale. 

L’incontro è stato aperto dal presidente Assica Lorenzo Beretta il quale ha sottolineato l’importanza dell’iniziativa dichiarando: “Presentiamo oggi, attraverso questo primo evento, l’Osservatorio Assica, un luogo di analisi, riflessione e studio del settore, non fine a sé stesso, ma capace di alzare lo sguardo verso la filiera e verso la società. Desideriamo condividere con la Distribuzione i punti di forza e le conoscenze del mercato e del consumatore italiano, per creare percorsi costruttivi verso progetti condivisi di sviluppo. L’obiettivo comune deve essere la crescita e la continua valorizzazione dei nostri salumi italiani”.

Ne è seguita un’interessante analisi, con gli spunti generati dalle relazioni degli esperti di alto livello che sono intervenuti come Eva Gocsik - Global strategist for Animal Protein di Rabobank, Benedetta Brioschi - Partner e responsabile Food&Retail e Sustainability di The European House – Ambrosetti, Romolo De Camillis, Retail Director e Researcher di Nielsen IQ e Tiziana Fumagalli, Consumer Panel Manager di Nielsen IQ. Lo scenario tracciato è stato un ottimo punto di partenza per sostanziare un dibattito, fornendo dati e focus specifici sul comparto, sottolineando l’impatto economico e le sfide future.

Nel corso del convegno, Gocsik ha illustrato la relazione sullo scenario agroalimentare: “Si prevede che l’offerta globale di proteine animali rimanga limitata nel 2026, a causa di fattori ciclici, come gli sforzi di ricostituzione delle mandrie di bovini negli Stati Uniti e in Brasile, e di aggiustamenti strutturali, in particolare con la Cina che ribilancerà la produzione di suini per stabilizzare i prezzi domestici. Questo scenario porterà a una maggiore diversificazione del business”. Gocsik evidenzia anche come “l’incertezza rimanga una costante nei mercati globali delle proteine animali, tra tensioni geopolitiche, malattie veterinarie, cambiamenti climatici e mutamenti nei modelli di consumo”.

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EFA News - European Food Agency
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