It does not receive public funding
Editor in chief:
CLARA MOSCHINI

Facebook Twitter Youtube Instagram LinkedIn

Recensioni online: fine del far west

Senato approva emendamento: potrà scrivere solo chi ha usufruito del servizio

Fipe: "E' una battaglia di civiltà digitale e di equità economica che coinvolge tutte le principali sigle del turismo italiano".

La 9ª Commissione del Senato (Industria, commercio, turismo, agricoltura e produzione agroalimentare) ha approvato oggi il subemendamento 13.100/1 (testo 3) al disegno di Legge annuale per le Pmi, a firma dei senatori Gianpietro Maffoni, Anna Maria Fallucchi, Giorgio Maria Bergesio e Bartolomeo Amidei che introduce importanti misure in materia di recensioni online.

Il provvedimento, fortemente sostenuto dalla Federazione Italiana Pubblici Esercizi (Fipe-Confcommercio), prevede che le recensioni possano essere pubblicate solo da chi abbia effettivamente usufruito del servizio e che quelle corredate da documentazione fiscale siano considerate come “presunzione di autenticità”. È inoltre fissato un termine massimo di 30 giorni entro cui rilasciare la recensione, per garantire che i giudizi online riflettano esperienze reali e recenti.

“Accogliamo con soddisfazione l’approvazione del subemendamento, che recepisce parte delle osservazioni formulate dalla Federazione durante l’audizione in Senato dello scorso 26 giugno” dichiara Roberto Calugi, direttore generale di Fipe-Confcommercio. “Il contrasto alle recensioni false è una battaglia di civiltà digitale e di equità economica rispetto alla quale la Federazione ha coinvolto tutte le principali sigle del turismo italiano. Auspichiamo che l’Aula del Senato e, successivamente, la Camera dei deputati confermino questo orientamento, completando al più presto l’iter parlamentare di un provvedimento atteso da tempo da migliaia di imprese del turismo e della ristorazione”, conclude Calugi.

Secondo Fipe, si tratta di un passo concreto verso una maggiore trasparenza e genuinità delle recensioni online, a tutela non solo degli operatori del settore ma anche dei consumatori, che potranno contare su informazioni più affidabili e verificabili. L’introduzione della prova fiscale come presunzione di autenticità rappresenta una misura di buon senso, equilibrata e coerente con i principi del Digital Services Act, capace di valorizzare le esperienze reali e scoraggiare comportamenti sleali o artificiosi che danneggiano la reputazione e la competitività delle imprese.

lml - 54419

EFA News - European Food Agency
Similar