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CLARA MOSCHINI

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Dall'acciuga al gioiello, Unexpected Italy lancia "Genova al femminile"

La traveltech svela il percorso della “Signora del Mare” con storie di donne, tra cui ristoratrici e albergatrici

Genova è città di mare e di vento, di pietre antiche e vicoli che sanno di sale e mistero. Ogni strada racconta una storia, ma solo a chi si ferma ad ascoltare. È in questo intreccio di passato e futuro, di scambi e incontri, che Unexpected Italy presenta “Genova al femminile”, un itinerario dedicato a dieci donne genovesi che con il loro talento, la loro creatività e la loro visione tengono viva l’anima più autentica della città.

Il progetto, firmato dalla startup travel tech fondata da Elisabetta Faggiana e Savio Losito, invita viaggiatori e cittadini a scoprire Genova attraverso i mestieri e le storie di chi, ogni giorno, la abita con passione. 

Le storie delle 10 donne di Genova

Il viaggio inizia tra i vicoli di via Prè, una delle strade più complesse della città, dove Giorgia Losi all’età di 27 anni ha voluto scommettere lasciando un lavoro sicuro a Milano per tornare nella sua amata Genova. Senza esperienza nel settore, ma con dedizione e determinazione, trasforma un locale abbandonato in un’icona della cucina genovese: la Trattoria dell’Acciughetta. Vulcanica e solare, Giorgia si circonda di un team affiatato, a partire dai soci Matteo e Simone, seleziona accuratamente i fornitori locali, le cantine con cui collabora, gli artisti e artigiani con cui ha arredato lo spazio. La cucina unisce creatività e tradizione, diventando presto uno dei locali più in voga della città. 

Poco distante, in Piazza delle Vigne, Laura Sailis apre le porte dell’Hotel Palazzo Grillo e del Residence Le Nuvole, trasformando l’ospitalità in un racconto. In una città sempre più dominata da affittacamere e case vacanze, Laura porta avanti un’ospitalità sincera e professionale, all’interno di due palazzi storici e affrescati. Ogni soggiorno, che sia a Residenza Le Nuvole o a Palazzo Grillo, che gestisce con il marito Matteo Paini, diventa esperienza: le stanze raccontano la storia di Genova. Come presidente di Federalberghi Genova, Laura promuove la città come destinazione d’eccellenza, valorizzando il centro storico e costruendo relazioni autentiche.

Genova è una città che sa unire prodotti d’eccellenza a una forte sensibilità sociale, come dimostra Martina Francesconi con il suo Gelatina in via Garibaldi 20. Qui il gelato diventa arte, cultura e memoria del territorio. Il laboratorio unisce gelateria artigianale, caffetteria e libreria gastronomica, con attenzione alla sostenibilità e all’inserimento di giovani diversamente abili. 

Dal gelato alle fragranze, a Genova si respira anche una forte corrente alchemica, incarnata dall’atelier La Strega del Castello di Caterina Roncati. Alchimista contemporanea, Caterina crea profumi “fatti a naso” che evocano emozioni e ricordi, trasformando ogni fragranza in un racconto sensoriale. La Strega del Castello nasce dalla storica Farmacia del Castello, il cuore di una storia tutta al femminile guidata dalle tre sorelle Giovanna, Emanuela e Caterina, che hanno trasformato l’eredità paterna in un microcosmo di creatività e ricerca sensoriale.

Questa forte vena femminile scorre anche tra i tanti laboratori artigiani disseminati in città, tra cui Unexpected Italy ha selezionato due ceramiste contemporanee. Emanuela Biraghi, nel suo Studio Bira, trasforma la ceramica in poesia e spiritualità. 

Architetta e ceramista, Martina Geroni riscopre la manualità dopo esperienze in Italia e in Messico, trovando nella materia naturale il suo centro creativo. Da questa ispirazione prendono vita creazioni come il Tablino e la Brocca Airone, oggetti quotidiani che si trasformano in sculture modulabili e armoniche, portando l’arte direttamente nella vita di tutti i giorni.

Anche la cultura a Genova è donna, con molte figure femminili al timone dei musei, dai Musei del Mare al Museo di Arte Orientale, fino a Via del Campo 29. Tra queste, Raffaella Besta si distingue come una delle personalità più influenti del panorama culturale genovese, unendo competenza, passione e determinazione nella valorizzazione del patrimonio artistico della città. 

A pochi passi dai Musei di Strada Nuova, in via dei Macelli 60, il ristorante I Canovacci racconta un legame profondo tra famiglia, territorio e autenticità. Le sorelle Federica e Alessandra, con il supporto della sorella più grande Paola, hanno scelto di ribaltare i ruoli tradizionali: l’uomo ai fornelli, le donne ad accogliere. Ogni piatto è un omaggio a Genova e alle sue terre, realizzato con farine selezionate, pesce fresco, carni piemontesi e materie prime di qualità che arrivano direttamente dai contadini con cui collaborano, in un ambiente rilassato e familiare. 

Il nome I Canovacci nasce dal negozio di tessuti che un tempo occupava lo stesso locale, gestito da un’altra donna che oggi sta lasciando la sua impronta tra le case dei genovesi: Luisa Mongiardino. Con il suo progetto Le Tele, Luisa dà nuova vita alla tradizione tessile genovese, realizzando tovaglie, tende e poltrone che intrecciano memoria, artigianato e sostenibilità. 

Infine in via di Scurreria si trova il laboratorio di Elisabetta Comotto che porta avanti con eleganza la storica tradizione orafa genovese di Carlo Sforza. 

Il Manifesto dell'Ospitalità

In un’epoca in cui il turismo rischia di omologare e svuotare i luoghi della loro identità, la scelta di questi luoghi e il progetto sul Manifesto dell’Ospitalità Etica nasce come antidoto alla banalizzazione: un invito a scoprire l’Italia, e in questo caso Genova, con occhi nuovi, attraverso chi la vive e la trasforma ogni giorno. 

Il Manifesto, firmato da quasi 500 host in tutta Italia, unisce ristoratori, albergatori, artigiani e produttori che scelgono l’etica alla scorciatoia, la qualità al compromesso, la responsabilità alle mode passeggere. Sono i “Ribelli con le Radici”, custodi della vera autenticità italiana. 

“Sottoscrivere il Manifesto dell’Ospitalità Etica -spiega Elisabetta Faggiana-, è il primo passo per abbracciare un impegno condiviso e autentico. Alle parole devono seguire azioni concrete e responsabili, supportate da verifiche e raccomandazioni locali, per assicurare che ogni realtà mantenga un approccio etico e di valore. Chi accoglie con professionalità ed etica c’è, e va valorizzato. Genova, ancora una volta, si conferma “Signora del Mare”. 

Fc - 54551

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