Digitalizzazione e farmaceutica veterinaria
Intervista con Francesco Chiarotto, key account manager ID technology, liverstock BU, MSD Animal Health

Il comparto suinicolo è ancora poco digitalizzato, ma negli aspetti veterinari le opportunità sono enormi, come dimostra la spinta MSD Animal Health che, grazie a un importante investimento in tecnologia, ha unito il suo core business di farmaceutica a un approccio preventivo della cura. In prospettiva, grazie all'acquisizione di un partner tecnologico, attraverso l’identificazione elettronica del singolo capo si può arrivare a un’azione preventiva delle malattie e a una somministrazione del farmaco personalizzata.
Ne parliamo con Francesco Chiarotto, key account manager ID technology, liverstock business unit dell’azienda che abbiamo incontrato all’ottava edizione della Giornata della Suinicoltura a Modena.
Chiarotto, in cosa consiste questo modello di digitalizzazione che avete presentato al settore?
Si parte dall’identificazione del singolo capo con la marca auricolare elettronica e, attraverso un lettore, si raccolgono i dati che vengono trasmessi a un software per l’elaborazione. Le informazioni diventano quindi condivisibili con gli attori interessati che potranno intervenire in tempo reale. In questo modo i veterinari possono valutare la salute del capo a distanza e verificare l’efficacia di vaccini e trattamenti e i mangimisti ottengono riscontri sulle performance di crescita. In definitiva, ciascun operatore può migliorare i rispettivi ambiti di competenza. La registrazione di tutte le informazioni garantiscono inoltre una tracciabilità completa dell’animale e dei trattamenti a cui è stato sottoposto.
La digitalizzazione cambia anche la gestione della somministrazione dei farmaci?
Di sicuro uno dei benefici è proprio la salute e il benessere animale. Il monitoraggio elettronico consente di avere sotto controllo costante il suino e, grazie al monitoraggio dei veterinari, è possibile comprendere in modo tempestivo eventuali problematiche. Questo significa intervenire sia con trattamenti preventivi come i vaccini, sia con trattamenti tempestivi, registrandoli e controllandone l'efficacia.
Quali sono i principali parametri che si vanno a monitorare?
Le informazioni che si raccolgono possono riguardare la salute, la riproduzione, le movimentazioni o altri parametri che servono per migliorare la produzione del singolo animale. È un cambio di paradigma: nella suinicoltura si è sempre partiti dalla gestione del gruppo, adesso si sposta il focus sul singolo per poi prendere delle decisioni sull’intero gruppo.
Ci sono dei fondi per la digitalizzazione della suinicoltura?
Ci sono molti fondi, come Agricoltura 4.0, a cui gli allevatori possono attingere. Va comunque detto che gli investimenti per la digitalizzazione dell’allevamento non sono gravosi perché bastano le marche auricolari elettroniche, un lettore della marca elettronica e un software gestionale.
EFA News - European Food Agency