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CLARA MOSCHINI

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Italia-Francia-Spagna: il fronte pro-vino

Vertice a Roma imprime accelerazione su dealcolati e altre innovazioni per rendere più competitivo il settore

Il 5 novembre a Roma si sono riuniti i rappresentanti della filiera vitivinicola e le amministrazioni dei tre principali produttori di vino dell'Unione Europea, Italia, Francia e Spagna che insieme rappresentano oltre l'85% della produzione europea.

All'incontro, presieduto da Damiano Li Vecchi (direttore generale per le Politiche Internazionali e dell'Unione europea del Ministero italiano dell'Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste), Nicolas Cherel (responsabile della Direzione della filiera agroalimentare della Dgpe del ministero francese dell'Agricoltura e della Sovranità Alimentare) ed Elena Busutil Fernandez (direttore generale per la Produzione Agricola e i Mercati del ministero spagnolo dell'Agricoltura, della Pesca e dell'Alimentazione), hanno partecipato le principali organizzazioni rappresentative del settore dei tre Paesi. Con l'incontro sono state rafforzate le relazioni tra i produttori e le Amministrazioni dei tre Paesi, nel comune intento di rafforzare il dialogo e la collaborazione al fine di condividere posizioni unitarie volte a difendere il settore a livello europeo e internazionale.

Al centro del confronto, l'analisi della delicata situazione di mercato e delle relative prospettive, l'adeguatezza degli strumenti a disposizione, in particolare il Pacchetto vino e la futura Pac 2028-2034. È emersa la preoccupazione del mondo produttivo rispetto alla situazione di incertezza del mercato, una situazione che merita la dovuta attenzione da parte delle istituzioni, sia a livello europeo, sia nazionale.

La compagine produttiva, al fine di reagire ai cambiamenti climatici e rispondere alle nuove preferenze dei consumatori, ha chiesto di dare seguito a quanto previsto nelle raccomandazioni del Gruppo di Alto livello, ossia che la normativa venga adattata per accogliere e  dare spazio a nuovi prodotti, come i vini dealcolati, nonché a quelle produzioni sostenibili di vini a bassa gradazione alcolica ottenuti in modo naturale da varietà di vitigni autoctoni e processi fermentativi mirati.

La discussione sul pacchetto vino, frutto di un lungo e proficuo lavoro che ha visto compatti i tre Paesi, ha confermato come questo strumento potrà essere una importante opportunità per sostenere le imprese vitivinicole e aiutarle a far fronte alle criticità quali i cambiamenti climatici, il cambiamento dei consumi e del mercato. Vi è stato parere comune affinché i risultati del Gruppo di Alto Livello vengano messi in atto al più presto e che, di conseguenza, il trilogo possa giungere rapidamente a una conclusione.

Relativamente alla riforma della Pac, i tre Paesi hanno accolto la forte preoccupazione manifestata dalle organizzazioni dei produttori per il rischio di vedere la Pac indebolita. Sono state espresse riserve sulla proposta legislativa della Commissione e le Amministrazioni hanno rassicurato il settore che si stanno impegnando affinché i negoziati europei portino a miglioramenti sostanziali e revisioni significative di quanto attualmente proposto.

È stato unanimemente condiviso il requisito di disporre di un budget adeguato e di strumenti adeguati per questo settore, così da poter perseguire gli obiettivi di competitività e sostenibilità del settore.

Infine, i lavori si sono conclusi con una discussione in merito alla nuova dichiarazione politica sulle malattie non trasmissibili, di fondamentale importanza per la difesa e il rilancio del vino. I tre Paesi si sono impegnati a mantenere alta l'attenzione e preservare la coerenza politica di quanto concordato a New York nella dichiarazione e di quanto sarà discusso presso l'Oms e a livello europeo.

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EFA News - European Food Agency
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