Copa e Cogeca accusano l'Ue di "adeguamenti marginali" a Pac
Una lettera inviata al parlamento europeo stigmatizza gli ultimi interventi sull'agricoltura
Gli adeguamenti marginali al QFP e alla PAC sono ben lontani da quanto necessario per salvaguardare il sostentamento degli agricoltori e la sicurezza alimentare dell'UE. Lo scrive il Copa Cogeca in una lettera inviata ai membri del Parlamento europeo e firmata da Massimiliano Giansanti, presidente Copa e da Lennart Nilsson presidente Cogeca.
"Da molti mesi gli agricoltori europei e le organizzazioni cooperative riunite nel Copa e nel Cogeca lanciano l'allarme sul modo in cui stanno prendendo forma il QFP 2028-2034 e la riforma della PAC - si legge nella missiva - Soprattutto, con il sostegno dell'intera filiera agroalimentare, abbiamo chiesto un approccio sicuro e comune all'agricoltura. Senza di esso, non può esserci stabilità duratura: né per gli agricoltori, né per la filiera alimentare, né per l'Europa".
"Il 16 luglio, con le sue proposte relative alla PAC e al QFP, - prosegue la missiva - la Commissione ha superato troppi limiti, mettendo a repentaglio l'esistenza dei nostri settori, l'integrità del mercato unico e la sicurezza alimentare di 450 milioni di europei. La lettera inviata dalla presidente Ursula von der Leyen alla presidente Roberta Metsola e al primo ministro Mette Frederiksen il 9 novembre arriva dopo mesi di mobilitazione da parte di agricoltori, eurodeputati e Stati membri contro le inaccettabili proposte relative al QFP e alla PAC".
"A nostro avviso - scrivono Copa e Cogeca - essa costituisce un riconoscimento da parte della presidente della Commissione della natura senza precedenti e del tutto inadeguata della proposta del 16 luglio, inaccettabile sia in termini di contenuto che di procedura. Tuttavia, a nostro avviso, i nuovi concetti presentati dalla Commissione europea nel fine settimana sono puramente 'fumo negli occhi'".
"Se consideriamo - aggiungono Copa e Cogeca - che il nuovo QFP deve affrontare le attuali sfide geopolitiche senza precedenti, non possiamo dimenticare che la sicurezza alimentare dell'UE è sinonimo di sicurezza dell'UE. Senza un'agricoltura sicura, non c'è sicurezza in Europa. Nessuna delle misure proposte frettolosamente dalla Commissione per placare il dissenso parlamentare risponde alle principali sfide che il nostro settore deve affrontare, né sembra cogliere la reale portata del problema".
"Nella sua lettera, la Commissione europea propone solo modifiche cosmetiche che ignorano le esigenze della comunità agricola dell'UE e rendono quindi ancora inaccettabile la PAC/QFP per i seguenti motivi:
- non vi è alcun cambiamento per quanto riguarda la quota della PAC nel bilancio dell'UE, che rimane inferiore al 15% della spesa totale dell'UE, con un bilancio ancora inferiore del 20% rispetto a quello attuale (senza considerare l'inflazione). Continuando a raggruppare la PAC in un fondo unico, la Commissione europea non fornisce una risposta concreta alla mancanza di comunanza della proposta; l'erosione del carattere comune della PAC è ancora presente;
- inoltre, anche se alcuni articoli rilevanti per l'agricoltura potrebbero essere trasferiti dal regolamento NRPP al regolamento PAC, ciò tralascia elementi essenziali della PAC come il controllo e le sanzioni, il cofinanziamento, ecc;
- inoltre, anche se alcuni articoli rilevanti per l'agricoltura potessero essere trasferiti dal regolamento NRPP al regolamento PAC, ciò tralascia elementi essenziali della PAC quali il controllo e le sanzioni, il cofinanziamento, ecc;
- la proposta di un “obiettivo rurale” non compensa la perdita del secondo pilastro della PAC. Essa si concentra su interventi che sono principalmente non legati all'agricoltura. Non fornirà risorse aggiuntive per coprire meglio tutti gli obiettivi e gli interventi della PAC;
- l'approccio del “piano nazionale unico”, che rimane quello proposto il 16 luglio, porterà a una riorganizzazione amministrativa massiccia e costosa e a una maggiore complessità nella struttura e nel processo decisionale, aggiungendo solo ulteriore confusione e incertezza per gli agricoltori e le cooperative. Ciò minaccerà il reddito degli agricoltori e distorcerà la concorrenza all'interno dell'Unione europea, minando di fatto il mercato unico e portando alla perdita di uniformità della politica.
"A nostro avviso - sottolineano Copa e Cogeca - queste piccole modifiche tecniche non fanno nulla per rispondere alle reali esigenze degli agricoltori e delle cooperative agricole europei. Per quanto riguarda l'agricoltura, i cambiamenti sono praticamente inesistenti. Le organizzazioni agricole non riescono a comprendere come un membro del Parlamento europeo possa essere soddisfatto della lettera inviata dal presidente della Commissione europea e delle modifiche proposte".
"Pertanto - aggiungono nella lettera indirizzata al parlamento europeo le due organizzazioni - la proposta della Commissione sembra essere un tentativo di cambiare le cose senza cambiare nulla! Le organizzazioni agricole europee chiedono un'alternativa che rispetti la natura stessa della PAC, mantenendola come una politica autonoma con due pilastri, un bilancio sicuro e indipendente e finanziamenti a prova di inflazione conformi alle disposizioni del trattato UE".
"Chiediamo ai membri del Parlamento europeo e al Consiglio europeo - prosegue la missiva -di rimanere estremamente fermi nella difesa della comunità agricola europea. Assicuriamo inoltre ai colegislatori la nostra determinazione e la nostra piena mobilitazione su una questione vitale per milioni di agricoltori, cooperative e comunità rurali".
EFA News - European Food Agency