Enpaia chiude il 2024 con un avanzo di oltre 22 milioni
La relazione annuale, presentata oggi in Senato, racconta un ente in salute: obiettivo è superare 25 milioni
La Fondazione Enpaia, Ente nazionale di previdenza per gli addetti e per gli impiegati in agricoltura, conferma anche quest’anno la solidità della propria gestione e il suo ruolo di riferimento nel sistema della previdenza privata italiana. La Relazione Annuale 2025, presentata oggi nella Sala degli Atti Parlamentari del Senato, racconta un Ente in salute, protagonista del rafforzamento del sistema agricolo nazionale e di un modello di welfare moderno, sostenibile e vicino alle persone.
L’avanzo d’esercizio 2024 si attesta a 22,8 milioni di euro, in crescita rispetto a 16,2 milioni del 2023, a testimonianza della stabilità economica e dell’efficienza gestionale della Fondazione. Il patrimonio complessivo raggiunge 2,1 miliardi di euro, mentre gli iscritti attivi superano quota 41.000, con oltre 9.000 imprese del settore agricolo e agroalimentare coinvolte.
“Enpaia - è oggi un punto di equilibrio tra previdenza, economia reale e coesione sociale. In un contesto economico complesso ma in evoluzione - spiega il presidente Giorgio Piazza - abbiamo garantito stabilità e rendimento sostenendo la trasformazione del lavoro agricolo e il ricambio generazionale. La nostra missione è costruire un futuro previdenziale equo, sostenibile e vicino a chi lavora nei campi”.
Dalla Relazione, sostiene il presidente, emergono due questioni prioritarie: fronteggiare il progressivo calo della popolazione (-4 milioni entro il 2050) e quello della riduzione della forza lavoro, compresa quella agricola, che richiederanno nuove politiche di inclusione degli anziani e una gestione più efficace dei flussi migratori. Inoltre, modificare il sistema di tassazione delle Casse di previdenza, affinché possano investire di più nell’economia reale, come ha fatto Enpaia con Granarolo, Masi e BF, garantendo nuova linfa a settori fondamentali come quello dell’agroalimentare.
“Enpaia - afferma il direttore generale Roberto Diacetti - presenta due anime: una previdenziale e un’altra da investitore istituzionale. Si tratta della casa del welfare agricolo, che contiene una molteplicità di funzioni. Vogliamo però estendere questo perimetro, arrivando a internalizzare le attività di previdenza complementare. Ciò può avvenire anche perché quello agricolo è un comparto assolutamente sano, che può ancora sprigionare potenzialità significative".
"Un altro auspicio - aggiunge Diacetti - è quello di entrare in qualità di casse di previdenza dentro il capitale di Cassa Depositi e Prestiti, così come avviene per le fondazioni bancarie. Nel complesso stiamo rafforzando gli investimenti in economia reale: il 45% del nostro patrimonio complessivo è investito in asset domestici, consolidando e rafforzando in questo modo il profilo di investitore istituzionale di Enpaia a beneficio del Paese".
La Fondazione ha rafforzato le attività di welfare integrato, ampliando la previdenza complementare, la sanità integrativa e i programmi di formazione e sostegno sociale. L’approccio alla gestione finanziaria resta improntato alla prudenza e alla diversificazione, con investimenti per oltre 850 milioni di euro nell’economia reale, a supporto di infrastrutture, PMI e fondi ESG.
Il 2025 segna una fase di ripresa per il settore agricolo italiano, dopo un triennio condizionato da volatilità dei prezzi e instabilità geopolitiche. La Relazione Enpaia 2025 fotografa un comparto in rinnovata crescita e sempre più orientato alla sostenibilità e all’innovazione: la produzione agricola è aumentata dell’1,4% in volume e del 2,2% in valore, raggiungendo 74,6 miliardi di euro. Il valore aggiunto del settore ha registrato un incremento del 9%, attestandosi a 42,4 miliardi di euro, un risultato che porta l’Italia al primo posto in Europa, davanti a Francia e Spagna. Anche il reddito agricolo segna un forte miglioramento (+12,5%), sostenuto da una riduzione dei costi intermedi e da un maggior sostegno pubblico alla produzione.
Le filiere ad alto valore aggiunto, ossia ortofrutta, vitivinicolo e lattiero-caseario, insieme all’agriturismo e alla produzione di energie rinnovabili, hanno trainato la crescita. L’occupazione resta stabile, con un aumento del lavoro dipendente (+0,9%) e una significativa presenza femminile, a conferma della progressiva trasformazione sociale e culturale del comparto.
L’Osservatorio Enpaia-Censis 2025 restituisce un’immagine dinamica e profondamente rinnovata dell’agricoltura italiana. Oltre l’80% dei nuovi iscritti a Enpaia è rappresentato da donne, segno di un crescente protagonismo femminile nel settore. Parallelamente, aumenta la quota di imprese guidate da under 40, più attente alla qualità, all’innovazione e alla transizione verde. La ricerca evidenzia anche una domanda crescente di sicurezza e welfare integrato, che Enpaia interpreta come leva strategica per la coesione sociale e il rilancio del lavoro agricolo.
Nel triennio 2025–2027 la Fondazione continuerà a investire su tre assi prioritari: innovazione e digitalizzazione dei servizi, rafforzamento del welfare integrato e sostegno all’economia reale e alla transizione verde, contribuendo alla costruzione di un modello previdenziale solido e inclusivo.
EFA News - European Food Agency