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CLARA MOSCHINI

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Emergenza latte, Confcooperative propone piano in 5 mosse

Al Tavolo convocato oggi dal Masaf, la confederazione ha portato soluzioni emergenziali per salvare il prezzo e dare competitività al settore

Una ricetta in cinque punti per provare a mantenere in equilibrio i prezzi del latte alla stalla, scongiurare la mancata raccolta del latte in eccesso e difendere la competitività delle stalle, delle imprese di trasformazione e dell’intera filiera. Questa la proposta che Confcooperative Fedagripesca ha portato oggi al Tavolo latte convocato dal ministro dell’Agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste, Francesco Lollobrigida. Complessivamente in Italia sono oltre 400 le cooperative impegnate nel settore lattiero-caseario, con 14.000 stalle associate: fatturano 8 miliardi di euro e danno lavoro a oltre 10.000 persone. 

Tra le soluzioni emergenziali, l’organizzazione cooperativa ha proposto l’applicazione di un prezzo differenziato del latte alla stalla, con una parte che viene indicizzata a regime e un prezzo differenziato per la quota di latte in esubero. 

“Una soluzione flessibile - spiega il presidente del Settore lattiero-caseario di Confcooperative Giovanni Guarneri - che consentirebbe una formazione del prezzo strettamente collegata al fabbisogno produttivo interno”.

La federazione delle cooperative agricole ha, inoltre, proposto al Tavolo di contingentare il patrimonio bovino nazionale, ponendo un limite all’aumento del numero dei capi per stalla. Un’altra misura perseguibile secondo Confcooperative è l’intensificazione delle misure di mercato legate agli indigenti, attraverso l’innalzamento dei quantitativi di prodotto da destinare ai bandi esistenti e l’introduzione di nuove categorie merceologiche, come il latte UHT. Anche sul lato comunitario, è auspicabile fare ricorso ad un ritiro dal mercato di polveri e burro in modo da riequilibrare l’offerta alla domanda.

Insieme a queste quattro misure proposte, Fedagripesca Confcooperative ha quindi rinnovato al ministro Lollobrigida la richiesta di introdurre, nell’ambito della prossima programmazione agricola comunitaria, un intervento settoriale per il comparto lattiero-caseario italiano. 

"Questo strumento - sottolinea Guarneri - oltre a sostenere lo sviluppo del settore attraverso l’aggregazione e il raggiungimento di obiettivi congiunti relativi alla transizione ecologica e digitale, ha il grande merito di garantire una più attenta ed efficace programmazione produttiva del latte e dei suoi derivati. Solo con l’istituzione di una OCM Latte potremo scongiurare che in futuro il settore si trovi nelle stesse condizioni in cui versa oggi”.


 

 

 

 


Alina FiordellisiCONFCOOPERATIVE

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