Piemonte: occupazione in aumento in agricoltura
Sono 20.580 i contratti programmati dalle imprese: il primario chiede il 50% di occupati
Sono circa 20.580 i contratti programmati dalle imprese piemontesi per dicembre 2025, valore che sale a 81.540 se si considera l’intero trimestre dicembre 2025-febbraio 2026. A delineare questo scenario è il Bollettino del Sistema informativo Excelsior, realizzato da Unioncamere e ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali: secondo il report, concorrono a esprimere questa domanda di lavoro le imprese dei settori industria, servizi e primario (agricoltura, silvicoltura, caccia e pesca).
Il trend appare negativo sia a livello mensile (-3.780 entrate rispetto a dicembre 2024, per una variazione tendenziale del -15,5%), sia su base trimestrale (-11.600 assunzioni rispetto allo stesso trimestre dell’anno precedente). Cali diffusi nei principali comparti sono alla base della riduzione regionale delle previsioni di assunzione.
A livello nazionale i contratti di assunzione (di durata superiore a 20 giorni lavorativi o a tempo indeterminato) programmati dalle imprese dei settori industria, servizi e primario (agricoltura, silvicoltura, caccia e pesca) a dicembre sono circa 350mila e diventano 1,3 milioni se si considera il trimestre dicembre 2025 – febbraio 2026.
Rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, emerge un rallentamento della domanda di lavoro: il fabbisogno occupazionale delle imprese diminuisce del 5,9% nel mese (-22mila posizioni) e del 6,2% nel trimestre (-86mila). Ciononostante, anche a livello nazionale, le imprese continuano a segnalare forti difficoltà nel reperimento del personale, dichiarando di avere problemi a trovare il 46% dei profili richiesti.
Sul piano territoriale, il Nord-Est, 85.420 contratti previsti, si conferma l’area con le maggiori difficoltà di reperimento, con il 51,9% dei profili considerati difficili da coprire e picchi del 56% in Trentino-Alto Adige. Seguono il Nord-Ovest (96.430 contratti e 47,2% la difficoltà), il Centro (rispettivamente 69.660 entrate e 43,7%) e infine il Sud e le Isole (98.320 entrate di cui 41,3% difficili da reperire).
Le opportunità di lavoro in Piemonte a dicembre 2025 costituiscono il 21,4% del totale delle 96.400 assunzioni previste nel Nord Ovest. Su scala nazionale, il peso del Piemonte si conferma rilevante, le entrate previste in regione equivalgono al 5,9% delle 350.000 assunzioni stimate in tutta Italia per lo stesso periodo. Il 58,0% delle assunzioni programmate in Piemonte per il mese di dicembre riguarda imprese di micro e piccola dimensione (1-49 addetti), il 17,7% realtà di medie dimensioni (50-249 addetti) e il 24,4% grandi aziende (250 dipendenti e oltre).
Considerando i dati di dicembre a livello settoriale emerge come siano sempre i servizi a formare la fetta più consistente della domanda di lavoro con 14.990 entrate, il 72,8% del totale (circa 2.130 unità in meno rispetto allo stesso mese dell’anno precedente).
L’industria prevede 4.890 entrate, generando il 23,4% della domanda totale e segnando un calo pari a circa 1.690 unità rispetto a dicembre 2024.
Il settore primario, con circa 700 assunzioni nel mese di dicembre (+50 unità rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente), pesa il 3,4%.
Tra i servizi, il comparto che assorbirà la fetta più rilevante delle 20.580 entrate previste nel mese di dicembre 2025 è quello del turismo (servizi di alloggio e ristorazione, servizi turistici), con 4.150 ingressi (20,2% del totale), seguito dal commercio, settore per il quale le imprese intervistate presumono di dover effettuare 3.180 assunzioni (il 15,5%) e dai servizi alle persone con 2.860 entrate nel mese e una quota del 13,9% del totale.
Il 35% delle entrate previste a dicembre 2025 nella regione sarà destinato a professioni commerciali e dei servizi, un altro 26% riguarderà gli operai specializzati e conduttori di impianti. Il 19% sarà destinato a dirigenti, specialisti e tecnici e solo l’8% sarà rappresentato da impiegati. I profili generici, in fine, costituiranno il 12% delle assunzioni del mese.
Poco meno di un’assunzione su tre (29,7%) interesserà giovani con meno di 30 anni. Nel 22,0% dei casi le imprese prevedono di assumere personale immigrato, dato di poco inferiore a quello medio italiano (22,7%).
Per il 62,7% circa delle entrate viene richiesta esperienza professionale specifica o nello stesso settore. Il 22,6% dei neo assunti sarà chiamato ad applicare soluzioni creative e innovative, il 13,4 % coordinerà altre persone.
A dicembre 2025 sarà difficile da reperire sul mercato del lavoro il 49,3% delle figure professionali da inserire nelle aziende piemontesi, principalmente a causa della mancanza di candidati idonei a ricoprire le posizioni vacanti (31,9%), mentre nel 13,2% dei casi la ragione è da ricercare nell’inadeguata preparazione degli stessi. Il mismatch tra domanda e offerta di lavoro segnalato dalle imprese a livello locale risulta superiore al dato medio nazionale (46,0%).
EFA News - European Food Agency