Fertlizzanti. Copa Cogeca protesta
L'entrata in vigore dell'imposta è stata modificata ma permangono troppe incertezze
Riorganizzare le sedie a sdraio sul Titanic del CBAM. È con questo titolo decisamente inusuale che Copa e Cogeca hanno dato al comunicato con cui intervengono sul tema Cbam, il meccanismo di adeguamento carbonio alle frontiere per i fertilizzanti, a pochi giorni di distanza da una prima presa di posizione decisamente contraria (leggi notizia EFA News).
"Agricoltori, cooperative agricole, trasformatori alimentari, commercianti e produttori di fertilizzanti - ribadiscono Copa e Cogeca - avvertono che le piccole modifiche alla formula di calcolo dell'imposta CBAM introdotte dalla legislazione secondaria adottata il 9 dicembre non impediranno il rischio di carenze di fertilizzanti o i costi di produzione proibitivi che minacciano la produzione agricola dell'UE".
"Negli ultimi mesi - ribadisce il comunicato - abbiamo ripetutamente messo in guardia le istituzioni circa il drastico impatto che avrebbe avuto l'entrata in vigore del meccanismo di adeguamento carbonio alle frontiere (CBAM) per i fertilizzanti il 1° gennaio 2026, dato che molti elementi necessari per il suo calcolo rimangono irrisolti. Sembra che la Commissione e gli Stati membri abbiano ascoltato queste preoccupazioni e stiano ora cercando di fornire soluzioni rapide per alcuni di questi elementi, come i parametri di riferimento e i valori predefiniti".
"Sebbene accogliamo con favore l'intenzione - prosegue la nota - la realtà è che la legislazione secondaria pubblicata il 9 dicembre non risolverà la situazione. Accogliamo con favore il lavoro sui parametri di riferimento e la definizione dei valori predefiniti, ma uno degli elementi chiave del calcolo del CBAM rimane irrisolto: il certificato di carbonio CBAM. Fino a quando la piattaforma per i certificati di carbonio CBAM rimarrà incompleta, prevista solo per il 2027, la tassa CBAM dovrà basarsi sul prezzo medio trimestrale della CO₂ dopo l'invio di un ordine da parte degli importatori di fertilizzanti".
"Dato che il prezzo della CO2 può subire notevoli fluttuazioni nell'arco di tre mesi - aggiunge la nota - ciò crea un'enorme incertezza finanziaria per gli importatori che non sono in grado di assumersi tale rischio. Con solo due dei tre fattori chiave necessari per il calcolo del CBAM chiariti, l'incertezza finanziaria per i miscelatori e gli importatori di fertilizzanti dell'UE rimane totale, impedendo loro di effettuare ulteriori ordini, mentre il 50 % delle forniture di fertilizzanti dell'UE proviene da paesi terzi".
"Inoltre - prosegue la nota - a parte la riduzione del margine di profitto per i valori predefiniti, che è apprezzabile, non sono state proposte misure per compensare i costi legati al CBAM per gli agricoltori. In un momento in cui molti agricoltori dell'UE si trovano ad affrontare margini molto bassi o addirittura negativi, ormai per il terzo anno consecutivo in alcuni Stati membri, a causa del forte aumento dei costi di produzione dal 2020, ciò è semplicemente inaccettabile".
"Chiediamo alla Commissione, agli Stati membri e al Parlamento europeo - dicono Copa e Cogeca - di intervenire. In questo contesto, chiediamo ancora una volta congiuntamente alla Commissione europea e agli Stati membri di rinviare l'attuazione del CBAM per i fertilizzanti fino a quando non saranno soddisfatte le seguenti condizioni:
- tutti gli elementi tecnici che determinano i costi del CBAM siano definiti in modo tale da garantire la piena prevedibilità dei prezzi al momento dell'importazione e della fatturazione.
- siano state messe in atto misure efficaci per compensare i costi legati al CBAM per gli agricoltori, evitando ulteriori aumenti dei costi e salvaguardando la competitività dell'agricoltura e delle filiere alimentari dell'UE".
"Non possiamo permetterci mezze misure - dicono le organizzazioni degli agricoltori europei - in un momento in cui la redditività della produzione agricola dell'UE è a rischio e la competitività e la resilienza della catena alimentare in senso lato sono messe in discussione, con potenziali conseguenze sui prezzi al consumo".
Il comunicato, oltreché da Cppa e Cogeca, è stato sottoscritto a nome delle seguenti associazioni:
- AIBI - The European Associati
- CEFS - Associazione europea dei produttori di zucchero
- CEPM - Confederazione europea dei produttori di mais
- CIBE - Confederazione internazionale dei coltivatori di barbabietole europei
- Coceral - Associazione europea del commercio di cereali, semi oleosi, riso, legumi, olio d'oliva, oli e grassi, mangimi e forniture agricole
- European Flour Millers European Flour Millers - l'associazione che rappresenta l'industria europea della macinazione di frumento, segale e avena sia a livello UE che internazionale
- ELO - Organizzazione europea dei proprietari terrieri
- EOA - Alleanza europea dei semi oleosi
- EFBA - Associazione europea dei miscelatori di fertilizzanti
- PFP - Primary Food Processors, l'associazione dell'industria europea di trasformazione primaria degli alimenti.
EFA News - European Food Agency