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CLARA MOSCHINI

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Tassa sui fertilizzanti: la goccia che fa traboccare il vaso?

L'entrata in vigore del CBAM rischia di alimentare una crisi senza precedenti

I produttori di primary commodities, ossia di materie prime primarie, i trasformatori alimentari, i commercianti e i miscelatori di fertilizzanti lanciano l'allarme sull'impatto economico che la piena attuazione del meccanismo CBAM potrebbe avere sull'intera catena del valore se applicato come previsto dalla Commissione il 1° gennaio 2026. 

L'entrata in vigore prevista del meccanismo di adeguamento carbonio alle frontiere (CBAM) per i fertilizzanti, il primo giorno del prossimo anno 2026 rischia di alimentare questa crisi a un livello senza precedenti. Per quanto possa sembrare incredibile, molti dei diversi fattori per il calcolo del CBAM non sono ancora stati fissati dalla Commissione, come i parametri di riferimento e i valori predefiniti

Lo mette in risalto un comunicato di Copa Cogeca secondo cui gli agricoltori dell'Unione stanno registrando margini storicamente bassi, o addirittura negativi, dovuti in gran parte al forte aumento dei costi di produzione dal 2020. E i fertilizzanti, sottolinea la nota, "rappresentano spesso la loro spesa inevitabile più consistente, pari al 15-30 % dei costi totali di produzione". 

Negli ultimi anni, spiegano il Copa e Cogeca, "i prezzi hanno già subito un forte aumento e l'imposizione di dazi aggiuntivi sui fertilizzanti provenienti dalla Russia e dalla Bielorussia ha provocato un ulteriore aumento dei prezzi del 10-15% per tutte le origini".  

Tali incertezze tecniche, spiega la nota, portano a stime molto diverse, che vanno da un costo CBAM pari al 10 % a oltre il 30 % del prezzo dei fertilizzanti. Il risultato è un'elevata incertezza finanziaria per i miscelatori e gli importatori di fertilizzanti dell'UE, che impedisce loro di effettuare ulteriori ordini di fertilizzanti. 

"Con il 50% delle forniture di fertilizzanti dell'UE provenienti da paesi terzi e le scorte attuali che coprono solo circa il 60% del fabbisogno del prossimo anno - prosegue la nota - questa incertezza minaccia il commercio di fertilizzanti e la continuità della loro disponibilità per gli agricoltori europei".   

Nonostante queste incertezze, aggiungono Copa e Cogeca, "anche le stime più basse indicano che il CBAM potrebbe aggiungere un ulteriore 10-15% ai prezzi dei fertilizzanti nel 2026, con alcuni scenari che prevedono aumenti fino a oltre il 30%".   

"Nel contesto attuale - dice ancora la nota ufficiale delle organizazioni agricoile europee - gli agricoltori dell'UE potrebbero trovarsi di fronte a un effetto forbice perfettamente insostenibile, in cui non sarebbero in grado di assorbire ulteriori aumenti dei prezzi dei fertilizzanti o interruzioni dell'approvvigionamento". 

"Tali sviluppi - conclude la nota - comprometterebbero la redditività della produzione agricola dell'UE, nonché la competitività e la resilienza della catena alimentare in generale, con una minore disponibilità di materie prime e, in ultima analisi, prezzi più elevati per i consumatori".

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EFA News - European Food Agency
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