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CLARA MOSCHINI

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Mercosur/2. Disappunto di Confcooperative

Drei: “Plauso al governo, ma la Commissione non cambia la rotta incomprensibile sull'agricoltura"

“Dopo la grande manifestazione di protesta di ieri, il rinvio del voto sul Mercosur, risultato ottenuto grazie all’apporto decisivo del nostro presidente del Consiglio Meloni, lascia di fatto aperto un canale di trattativa per riuscire a strappare ulteriori garanzie a salvaguardia degli agricoltori. La richiesta di reciprocità da noi avanzata non è solo un problema agricolo, ma che coinvolge tutti i cittadini europei”. 

Lo ha detto il presidente di Fedagripesca Confcooperative Raffaele Drei commentando il rinvio della firma dell’accordo di libero scambio tra l’Ue e i paesi sudamericani la cui firma era prevista per domani 20 dicembre (leggi notizia EFA News). “Se va fatto un plauso al nostro governo per l’impegno con cui ha fatto valere le legittime richieste del mondo agricolo -prosegue Drei - non riusciamo invece a intravedere dalla Commissione Europea alcun cambio di rotta". 

"Anche dall’incontro ristretto che alcune organizzazioni italiane, tra cui la nostra, hanno avuto in serata con diversi Commissari Europei, non sono emerse purtroppo aperture sostanziali - aggiunge il presidente - La Commissione conferma la volontà di tagliare il sostegno al comparto agricolo e agroalimentare, con la riduzione di 90 miliardi di euro nel nuovo bilancio pluriennale e una contrazione di oltre il 20%”.

Contemporaneamente alla drastica riduzione del sostegno al settore, a preoccupare la federazione agricola di Confcooperative sono altri due aspetti. “La Commissione - spiega Drei - continua a proporre nuovi accordi commerciali, non solo il Mercosur, aprendo all’arrivo di prodotti coltivati in paesi extra Ue che non rispettano i nostri standard e che usano fitofarmaci banditi da anni dall’Unione Europea". 

"La Commissione, inoltre - aggiunge Drei - mostra una sostanziale mancanza di coraggio nel modificare in maniera netta e radicale alcuni regolamenti ormai desueti che, se modificati, potrebbero far recuperare competitività alle nostre aziende e riaprire l’interesse da parte della ricerca verso l’agricoltura europea nel trovare nuovi strumenti e tecniche innovative”.

Il presidente Drei chiude facendo un appello alla politica: “se la Commissione continua a voltare le spalle agli agricoltori compiendo scelte folli che ricadono sulla salute e sul benessere di tutti i cittadini, ora devono essere la politica e le istituzioni, a partire dal Parlamento europeo, unica vera voce dei cittadini, a provare a difendere senza ambiguità l’agricoltura europea”.
 

Fc - 56272

EFA News - European Food Agency
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