Lavoro stagionale agricolo: ecco come il Senato vuole stabilizzarlo
Emendamento punta a facilitare reperimento manodopera nel rispetto delle normative
La proposta prevede 900mila euro dal 2026 per il regime delle prestazioni occasionali a tempo determinato.
Per il lavoro stagionale agricolo è in arrivo un nuovo emendamento volto ad armonizzare e stabilizzare il settore. La misura stanzia 900mila euro annui a decorrere dal 2026 per il regime delle prestazioni di lavoro agricolo occasionale a tempo determinato.
Un intervento che punta a superare la logica della sperimentazione limitata nel tempo, assicurando stabilità normativa e finanziaria a una disciplina introdotta per sostenere l’operatività delle aziende agricole e facilitare il reperimento di manodopera, nel pieno rispetto dei contratti collettivi e delle tutele previste dal lavoro subordinato.
La misura punta a consentire l’impiego regolare, entro limiti chiari, di disoccupati, percettori di ammortizzatori sociali, pensionati, studenti e detenuti ammessi al lavoro all’esterno, offrendo un’alternativa concreta al lavoro irregolare e favorendo l’inclusione sociale.
“Con questo emendamento rendiamo strutturale una misura che risponde a un’esigenza reale delle imprese agricole: poter contare su strumenti semplici, legali e sostenibili per il lavoro stagionale”, dichiara la senatrice Maria Nocco (FdI), cofirmataria dell’emendamento.
“Parliamo di uno strumento che consente alle imprese di programmare le attività stagionali e, allo stesso tempo, tutela i lavoratori sotto il profilo retributivo, previdenziale e assistenziale", prosegue Nocco. "Lo stanziamento previsto copre gli oneri necessari e dà certezza a un comparto che non può permettersi soluzioni provvisorie”.
“L’agricoltura ha bisogno di regole chiare, stabili e applicabili", conclude la senatrice. "Rendere strutturale questo strumento significa sostenere le imprese, difendere il lavoro regolare e rafforzare un settore strategico per l’economia e per i territori”.
EFA News - European Food Agency