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CLARA MOSCHINI

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Liguria, un Natale di multe per l'agroalimentare fasullo

CdP Santa Margherita: sanzioni per 64 mila euro per irregolare tracciabilità del tonno. AdM Genova: sequestro confezioni di noodles

La Liguria si risveglia dopo il Natale e scopre una sventagliata di multe all'agroalimentare regionale. Nella riviera di Levante, la Circomare di Santa Margherita Ligure ha elevato verbali per 64 mila euro ai danni di un grossista di pesce operante nella zona di Sestri Levante.

La Capitaneria di porto ha riscontrato, nel corso dei controlli, irregolarità inerenti la tracciabilità di alcune specie ittiche soggette a specifiche e stringenti restrizioni, con particolare riferimento al Tonno Rosso. Le violazioni accertate hanno comportato l’irrogazione di 12 sanzioni amministrative a carico del grossista per un importo pari a 32 mila euro.La stessa violazione sarà contestata anche ai diversi acquirenti coinvolti, con l’irrogazione di ulteriori sanzioni amministrative per un importo complessivo di 32 mila euro.

Dall’analisi incrociata della documentazione commerciale è emersa la mancata registrazione di alcune operazioni di vendita: ciò ha determinato l'interruzione della catena di tracciabilità del prodotto, considerato elemento fondamentale per garantire la legalità della commercializzazione e la tutela del consumatore finale.

A Genova, il personale dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli e del Comando Provinciale della Guardia di Finanza, ha intercettato e sequestrato presso il porto di Genova Prà oltre 85.000 confezioni di noodles istantanei irregolari, destinati alla vendita sul territorio nazionale.

Secondo quanto riporta il comunicato ufficiale, le unità operative specializzate del II Gruppo della Guardia di Finanza di Genova e dell’ADM hanno, infatti, individuato gravi incongruenze sulle etichette apposte sulle confezioni di noodles istantanei. Il prodotto, infatti, presentava difformità tra le informazioni riportate sul packaging originale in lingua cinese e quelle riportate sull’etichetta tradotta in lingua italiana dall’importatore.

Tali incompletezze, sottolinea la nota, riferite alle indicazioni nutrizionali del prodotto e all’omessa indicazione in etichetta, in lingua italiana, di proteine di origine animale vietate dalla normativa europea, sono state poi riscontrate dal laboratorio chimico dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli che confermava l’illegittima presenza nei prodotti alimentari di proteine animali non certificate e dunque la non conformità degli stessi ai requisiti necessari per la messa in commercio.

Le informazioni mancanti e le incongruenze rinvenute dagli operatori, prosegue la nota, avevano lo scopo di raggirare l’Organo di Controllo per il rilascio del documento sanitario comune di entrata. "Grazie all’intervento dei doganieri e dei militari - conclude la nota - è stata impedito l’ingresso di prodotti alimentari potenzialmente dannosi per la salute all’interno del territorio dello Stato e, di conseguenza, sulle tavole dei consumatori".

L’operazione si è conclusa con la denuncia alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Genova del legale rappresentante della società importatrice, per le ipotesi di reato di vendita di prodotti industriali con segni mendaci e di frode in commercio. Tuttavia, per quest’ultimo, vige la presunzione di innocenza la cui responsabilità penale sarà accertata solo in caso di giudizio definitivo di condanna.

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EFA News - European Food Agency
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