Vending: il settore riparte a fatica
Le richieste alle istituzioni dagli stati generali organizzati da Confida

Secondo uno studio Ipsos Confida, nel 2020 la chiusura preventiva di scuole, uffici e pubbliche amministrazioni dovuta alla pandemia ha causato la perdita di oltre il 31% di fatturato del settore della distribuzione automatica, che ha chiuso l’anno con un fatturato di 1,6 miliardi di euro (tra mercato del vending e quello dell’ocs- caffè a capsule e cialde) per un totale di 4,4 miliardi di consumazioni in Italia. Tra gennaio e agosto 2021 si è assistito a una ripresa (+9,21%) rispetto allo stesso periodo del 2020. A trainare questa ripresa il caffè (+12,13%) e acqua (+10,88%) che si confermano i prodotti più consumati ai distributori automatici. Tuttavia, il settore è ancora lontano dalla situazione pre-pandemia e, rispetto allo stesso periodo del 2019, registra un -15,17%.
Sono i numeri presentati nel contesto degli stati generali del Vending, tenutisi a Roma lo scorso 10 novembre, dove il Presidente di Confida (Associazione italiana distribuzione automatica) Massimo Trapletti ha posto sul tavolo delle istituzioni quattro proposte per far tornare a crescere il settore, a partire dal sostegno alle imprese nella transizione ecologica.
“Ad oggi – ha spiegato Trapletti – la strategia è basata solo sui divieti, come quello della plastica monouso, ma per accompagnare le aziende nel cammino verso la sostenibilità occorrono incentivi e i 150 milioni di euro previsti nella Finanziaria 2022 sono del tutto insufficienti”. Così come serve sostenere le imprese nella transizione digitale favorendo un sistema di rottamazione dei distributori automatici. L’associazione del Vending chiede anche di rivedere la proposta sui Criteri Ambientali Minimi, ossia le linee guida per il Green Procurement, in via di definizione presso Ministero per la Transizione Ecologia che, ha continuato il Presidente di Confida “se così applicati, stravolgerebbero tutti gli aspetti principali della distribuzione automatica nella Pubblica Amministrazione che rappresenta il 18% del fatturato del settore”. Nel contesto poi della riforma del Codice Appalti, si richiede di riformare le concessioni pubbliche, i cui canoni che sono arrivati al 60-70% del costo dell’intera concessione rendendo spesso i bandi antieconomici.
L’Italia ha la più ampia rete distributiva alimentare automatica d’Europa con oltre 802 mila vending machine installate, seguito da Francia (626 mila), Germania (611 mila) e Inghilterra (408 mila). Sono più di 3000 le imprese della distribuzione automatica in Italia, con un indotto occupazionale di oltre 30 mila persone.
EFA News - European Food Agency