Il brodo, come lo sanno fare in Emilia Romagna
Un libro per celebrare questo piatto tradizionale. Con uno scopo benefico



Una pubblicazione dedicata a valorizzare una delle più importanti tradizioni culinarie e a sostenere un importante progetto di solidarietà: è il libro appena pubblicato “Il brodo di Natale in Emilia-Romagna”, edito da Terrae e nato da un’idea di Irene Fossa e Mattia Fiandaca, accomunati dalla passione per la cucina di casa e il suo racconto. La pubblicazione ruota intorno al brodo, piatto fumante che quando è in tavola è sinonimo di famiglia, di feste, di pranzo lento preparato con cura, di ricordo, tradizione e condivisione.
Il libro nasce da un’idea partita dal basso: una raccolta fondi lanciata sulla piattaforma di crowdfunding Idea Ginger. “Il brodo di Natale in Emilia-Romagna” è un viaggio ideale lungo la via Emilia, le sue città e le sue diversità gastronomiche raccontate attraverso le ricette dei primi piatti in brodo che sono il must della tavola natalizia di questa terra. A impreziosire il testo sono gli interventi di numerosi contributori, tra storici, scrittori, giornalisti e gastronomi: Alberto Capatti, Luca Cesari, Lia Cortesi, Martina Liverani, Massimo Montanari, Alberto Natale, Paolo Tegoni e Giulia Ubaldi.
L’altro elemento distintivo è la sua natura benefica. Per ogni donazione ricevuta e per ogni copia del libro venduta, parte del ricavato viene devoluto a Il Tortellante di Modena, laboratorio abilitativo dove giovani e adulti nello spettro autistico imparano a produrre pasta fresca fatta a mano e in particolare, non a caso, i tortellini modenesi. Il progetto, avviato a gennaio 2016 dall’associazione Aut Aut, sostenuto e promosso fin dall’inizio dallo chef tristellato modenese Massimo Bottura, si è dimostrato anche una buona pratica di inclusione, coinvolgendo tutta la comunità, e un’iniziativa che ha permesso di aumentare in queste persone le attività abilitative e migliorarne le autonomie.
Proprio loro è la ricetta dei tortellini modenesi racchiusa nel libro, dove è narrata anche la storia del loro progetto così importante e innovativo.
Nel volume anolini, cappelletti, tortellini, in ogni città diventano protagonisti di un racconto che si snoda coinvolgendo, non solo conosciuti protagonisti del mondo gastronomico emiliano-romagnolo, ma anche non addetti ai lavori, persone comuni per cui il cibo, la sua preparazione e la sua narrazione, sono parte integrante della propria vita. Una ricetta per ogni città, accompagnata da un ricordo e da una storia personale: il tutto impreziosito da una diversa opera realizzata appositamente da Lucia Catellani, grafica e illustratrice di Reggio Emilia che da anni si occupa in particolare di rappresentare il cibo, tavole e piatti.
EFA News - European Food Agency