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CLARA MOSCHINI

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“America buys italian”, la gdo Usa fa shopping in Italia

Il 5 e 6 ottobre a Salsomaggiore dg e manager incontrano i produttori alimentari e del settore vitivinicolo

Si chiama “America buys italian” e si svolge il 5 e 6 ottobre quando direttori generali e manager della grande distribuzione organizzata incontrano i produttori dell’alimentare e del settore vitivinicolo. L’iniziativa organizzata dagli Stati Uniti insieme alla Camera di Commercio Italo-Americana di New York, avrà luogo presso l’Antico Borgo di Tabiano Castello, a Salsomaggiore: sarà un’occasione per le aziende food and beverage italiane di posizionarsi nel mercato statunitense ma anche per facilitare gli scambi tra le più importanti catene di supermercati dell’entroterra americano e le aziende italiane. 

Si prevedono circa 120 incontri al giorno della durata di 30 minuti ciascuno. Le aziende italiane stanno aderendo numerose per continuare a investire negli States, considerato mercato di riferimento per l'enogastronomia italiana. Sono già una ventina le aziende del Nord Est che hanno aderito, un’altra cinquantina ha manifestato interesse. 

Tra i marchi che parteciperanno si annoverano: Roche Bros, (presente in Massachusetts con 20 punti vendita nell’area metropolitana di Boston); Bristol Farms; Lazy Acres Natural Market; New Leaf Market; Metropolitan Market; New Seasons Market, del gruppo Good Food Holding, 51 punti vendita prevalentemente in California tra Santa Cruz, Santa Barbara, Los Angeles e San Diego, ma anche nell’area di Vancouver nello Stato di Washington e in Oregon nell’area metropolitana di Portland; e Heinen’s, presente in Ohio con 10 punti vendita nell’area metropolitana di Cleveland e 4 punti vendita in Illinois nell’area metropolitana di Chicago.

“Dalla California al Massachusetts, passando per Oregon, Ohio e Illinois, il fatturato di queste catene varia dai 400 ai 900 milioni di dollari -spiega Muriel Nussbaumer, ad di Export Usa-. Solitamente sono le imprese italiane a dover sostenere viaggi costosi negli States per assicurarsi una fetta di mercato. In questo caso vi è un consistente vantaggio competitivo: i dipendenti delle catene, assieme ai fondatori faranno direttamente la spesa in Italia per mettere nei loro scaffali prodotti di eccellenza”. 

"Le imprese -conclude Nussbaumer- non hanno solamente bisogno di assistenza fieristica o missioni commerciali, spesso poco concrete e utili, da parte delle istituzioni italiane, bensì hanno l'esigenza di essere formate e guidate sul funzionamento del mercato americano e della business etiquette: profondamente diversa nelle sue radici rispetto a tutti gli altri mercati, incluso il nostro".

"Il sodalizio tra la Iacc, Italy america chamber of commerce of New York, e Export Usa rappresenta l'emblema di come le partnership private siano funzionali alle esigenze delle imprese -aggiunge Nussbaumer-. Siamo molto orgogliosi di questo risultato: una manifestazione internazionale organizzata in pochi mesi che sta dando i suoi frutti. Abbiamo deciso di organizzare questo evento, perché riceviamo centinaia di richieste di supporto ogni anno per la ricerca di partner commerciali nel settore agro alimentare e vitivinicolo".

fc - 26619

EFA News - European Food Agency
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