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CLARA MOSCHINI

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Grano ucraino, la guerra parallela

L'accordo sui cereali del Mar Nero potrebbe finire presto senza ulteriori proroghe

L'accordo sui cereali del Mar Nero potrebbe finire presto. Mosca, infatti, avverte l'Occidente di rimuovere gli ostacoli alle sue esportazioni di cereali e fertilizzanti oppure addio a qualsiasi proroga. La scorsa settimana la Russia ha dichiarato che l'accordo sul grano del Mar Nero, negoziato dalle Nazioni Unite, non sarà prorogato oltre il 18 maggio. Questo accadrà, ha ribadito il governo di Putin, a meno che l'Occidente non rimuova tutta una serie di ostacoli all'esportazione di grano e fertilizzanti russi. Venerdì 14 aprile, l'alto diplomatico russo Mikhail Ulyanov ha ribadito che l'Occidente ha ancora tempo per rimuovere gli "ostacoli" che impediscono l'attuazione dell'accordo sul grano del Mar Nero prima della scadenza del 18 maggio.

Tutto questo accade dopo che, mercoledì 12 aprile, è stata la controparte ucraina a esternare il proprio malcontento tramite il viceministro alle Infrastrutture, Yurii Vaskov, il quale accusa mosca di "giocare sporco" (vedi EFA News Grano ucraino: la situazione sull'orlo del baratro). Stiamo assistendo, dunque, a una vera e propria guerra parallela condotta dalle due nazioni e con protagonista il grano al centro di equilibri che definire instabili è dire poco. 

Dopo l'invasione dell'Ucraina da parte della Russia nel febbraio 2022, i governi occidentali hanno imposto sanzioni al Paese: sebbene le sue esportazioni di cibo e fertilizzanti non siano soggette a sanzioni, Mosca ha dichiarato che le restrizioni sui pagamenti, la logistica e l'assicurazione costituiscono un ostacolo alle sue spedizioni. Ad andarci di mezzo è stata l'iniziativa per il grano del Mar Nero, che consente all'Ucraina di esportare grano sui mercati mondiali via nave nonostante il blocco del Mar Nero da parte della Russia: l'accordo, che scadeva il 17 marzo, dopo lunghe trattative è stato prorogato di due mesi (vedi EFA News Grano Ucraina: accordo prorogato solo per 60 giorni) ma adesso la questione si complica in vista dell'ulteriore rinnovo, a questo punto sempre più a rischio.

Durante i negoziati per la proroga, a marzo, la Russia ha dichiarato che non avrebbe accettato di estendere l'accordo a causa della "mancanza di progressi nella normalizzazione delle esportazioni agricole nazionali".
In quell'occasione, la Russia ha dichiarato che il rinnovo dell'accordo a maggio sarebbe dipeso da alcune condizioni, tra cui il "ripristino dell'accesso al sistema di messaggistica finanziaria Swift per la banca statale russa che si occupa di agricoltura, la ripresa delle forniture di macchinari agricoli e lo sblocco dei beni e dei conti esteri detenuti dalle aziende agricole russe".

fc - 30800

EFA News - European Food Agency
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