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CLARA MOSCHINI

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McDonald's punta forte sulla Cina

La multinazionale Usa compra la partecipazione del 28% del fondo Carlyle nelle attività cinesi

McDonald's punta sulle prospettive di crescita della Cina tanto da incrementare la partecipazione nelle sue attività locali. Lo ha dichiarato la stessa società annunciando di avere raggiunto un accordo per aumentare la propria partecipazione nelle attività in McDonald's China raggiungendo una quota di poco inferiore al 50%. La multinazionale del fast food, in questo senso, ha espresso fiducia nelle prospettive di crescita della catena di hamburger nella seconda economia mondiale.

Il nuovo piano prevede l'accordo per l'acquisizione della partecipazione del 28% della società di investimento Carlyle nelle attività della catena di hamburger in Cina, che comprende anche i negozi di Hong Kong e Macao. Questo porterà la quota di McDonald's al 48% al cospetto del consorzio guidato dal conglomerato statale Citic, China international trust and investment company, che detiene il controllo con una quota del 52%.

I termini finanziari non sono stati resi noti anche se indiscrezioni parlano di un'operazione che valuta l'unità cinese a circa 6 miliardi di dollari. Si tratta di un valore di gran lunga superiore a quello valutato nel 2017, quando McDonald's ha accettato di vendere l'80% dell'azienda a Citic, o meglio al suo braccio d'investimento Citic Capital, oggi noto come Trustar Capital, e a Carlyle per 2,1 miliardi di dollari. All'epoca, l'azienda statunitense aveva voluto perseguire una rapida espansione senza utilizzare molto capitale proprio. La cifra odierna, tuttavia, rimane inferiore alla valutazione da 10 miliardi di dollari che Carlyle e Trustar avevano cercato di ottenere nell'ambito degli sforzi per la creazione di un cosiddetto fondo di continuazione, veicolo di investimento creato da società di private equity che consente loro di vendere più facilmente le loro partecipazioni in investimenti esistenti.

Dal 2017, il numero di negozi McDonald's in Cina è raddoppiato, raggiungendo le 5.500 unità, e il Paese è diventato il suo secondo mercato più grande: ora l'azienda punta ad avere più di 10.000 negozi in Cina entro il 2028. L'attività nel Paese del Dragone, inoltre, ha generato una crescita delle vendite di oltre il 30% da settembre 2019.

"Crediamo non ci sia momento migliore per semplificare la nostra struttura, data l'enorme opportunità di cogliere l'aumento della domanda e di beneficiare ulteriormente del potenziale a lungo termine del nostro mercato in più rapida crescita", sottolinea l'amministratore delegato di McDonald's Chris Kempczinski.

Di fatto, l'operazione chiude una trattativa che si era aperta a luglio scorso quando Carlyle e Citic avevano annunciato la volontà di uscire da McDonald's China (leggi EFA News). La mossa non è per niente scontata, fanno notare gli analisti, anzi, è in netto contrasto con la tendenza prevalente delle multinazionali a ridurre gli investimenti in Cina o addirittura a uscire del tutto dal mercato a causa delle sfide geopolitiche ed economiche.

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EFA News - European Food Agency
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