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CLARA MOSCHINI

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Francia: richiesta autorizzazione per "foie gras" sintetico

Primo tentativo di sdoganamento carne coltivata nell'UE. Si attende pronunciamento Efsa

Dopo lo sdoganamento disposto la scorsa settimana nel Regno Unito (leggi notizia EFA News), per la prima volta una richiesta ufficiale arriva nell'Unione Europea. L'iniziativa parte dall'azienda francese Gourmey, che vorrebbe vendere il suo foie gras coltivato in laboratorio. Analoghe richieste sono state inoltrate da Gourmey anche alle autorità governative di Regno Unito, Svizzera, Usa e Singapore. Come da procedura, il principale passaggio previsto nell'UE sarà l'approvazione da parte dell'Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare (Efsa). Il processo di valutazione da parte dell'organo tecnico durerà almeno 18 mesi, al termine dei quali, il prodotto potrà eventualmente essere commercializzato nei 27 Paesi dell'UE.

Il "cavallo di Troia" per la legalizzazione del foie gras sintetico potrebbe essere rappresentato dalle polemiche legate alle modalità di produzione dell'alimento, che comporta l'alimentazione forzata delle oche da allevamento. Per la Francia, il foie gras rimane una tradizione culinaria portata avanti con particolare orgoglio, tuttavia altri membri UE, ne hanno vietato la produzione: tra questi Danimarca, Germania, Polonia e la stessa Italia, che tuttavia ne autorizza il consumo.

In ambito politico italiano, la richiesta avanzata da Gourmey è stata commentata da Gian Marco Centinaio. "È arrivato il momento della verità per l’Europa", afferma il vicepresidente del Senato e responsabile del dipartimento Agricoltura e Turismo della Lega, sottolineando che "al di là del caso specifico, Bruxelles dovrà decidere quale modello alimentare scegliere: la qualità e il benessere garantiti dai prodotti tradizionali oppure cibi realizzati in laboratorio, privi di proprietà organolettiche e nutritive che li distinguano? Noi abbiamo già fatto la nostra scelta e vogliamo che tutti possano mangiare bene. Non lasceremo che chi è in difficoltà debba accontentarsi di queste paccottiglie insapori”.

“Noi pensiamo che la carne debba provenire dagli animali, non dai laboratori. Noi pensiamo che sia un diritto di tutti mangiare cibo nutriente e saporito. Noi pensiamo che i nostri allevatori non vadano colpevolizzati, ma debbano essere aiutati a produrre in maniera sempre più sostenibile. Servono investimenti", conclude Centinaio, "controlli di qualità, principi commerciali severi e, quando serve, anche dazi per impedire l’importazione di alimenti potenzialmente dannosi. Queste sono le idee della Lega e questo continueremo a ripetere a Bruxelles e ovunque ne avremo la possibilità”.

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EFA News - European Food Agency
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