It does not receive public funding
Editor in chief:
CLARA MOSCHINI

Facebook Twitter Youtube Instagram LinkedIn

Esselunga a Sestri Ponente, la storia infinita?

Parla Stefano Bernini, ex-assessore all'Urbanistica che si oppose al supermercato dai primi anni 2000

Finché c'è lui a Genova non si passa. Pare fosse questo, alcuni anni fa, il mantra che circolava nei corridoi della sede Esselunga di Limito di Pioltello a due passi da Milano. Il "lui" era riferito a Stefano Bernini, assessore all'Urbanistica al Comune di Genova all'epoca del sindaco Marco Doria (dal 2012 al 2017) e, prima ancora, dal 2007 al 2012, sotto la guida del precedente sindaco Marta Vincenzi: una questione che, però, Bernini si portava dietro fin da quando era a capo del municipio Val Polcevera, praticamente dal 2002 in poi.

Nei vari ruoli fu sempre lui a prendere in considerazione i tentativi dell'impero di Benardo Caprotti a penetrare la regione tentando di forzare il blocco da Sestri Ponente. Proprio lì dove ancora adesso la catena di supermercati sta tentando di approdare, pur avendo ormai messo radici in città con altri punti vendita autorizzati dalla giunta regionale di Govanni Toti e da quella comunale di Marco Bucci. 

Eppure, la storia di questo punto vendita a Sestri Ponente, precisamente nelle aree industriali dela ex fabbrica Cognetex, sembra essere un chiodo fisso di Esselunga. "Pensi -dice Bernini intervistato da EFA News- la catena di supermercati tentava l'approccio ancora prima, quando io ero in consiglio circoscrizionale: parliamo degli anni dal 2002 in poi. Eppure fin da subito la posizione del Comune è stata chiara: niente mega strutture a ridosso del centro di Sestri. C'e una legge che.vieta ulteriori attività commerciali laddove il quartiere ha già le sue, come era il caso della centralissima via Sestri, troppo vicina all'area che Esselunga pretendeva". 

Bernini e il Comune lanciano la controproposta: "proponiamo le ex aree Cognetex, un po' più in là di dove si era impuntata la catena di supermercati milanese, ma sufficientemente fuori dai confini tracciati dalla legge". La proposta va avanti, si mettono in mostra le prime mappe e i primi progetti. E arrivano le controdeduzioni del Comune che, tra i vari oneri, chiede di mettere in sicurezza il torrente Chiaravagna che scorre sotto l'area su cui dovrebbe sorgere il supermercato Esselunga. Il quale, nel frattempo, viene accerchiato da una Coop che, invece, ha accettato subito la collocazione, a due passi dal supermercato milanese. 

"Ebbene -racconta Bernini- Esselunga rifiuta di pagare per la messa in sicurezza del rio: un lavoro da 300 mila Euro. Da Milano arrivavano reiteratamente i no a questo onere che, non solo andava a beneficio della struttura ma metteva in sicurezza per la cittadinanza un'area da sempre al centro di pericoli. Essslunga, insomma, con tutto il suo fatturato colossale, si è impuntara per non pagare 300 mila Euro. Rimanemmo stupefatti in Comune ma accettammo la decisione".

A distanza di tempo, dice Bernini, "abbiamo capito la mossa: i vertici di Esselunga, evidentemente, avevano già avviato i contatti con quella che sarebbe diventata la nuova giunta di centro destra, la quale, altrettanto evidentemente, ha promesso l'area a zero costi". E infatti, prosegue l'ex assessore, "Esselunga ha accentuato la penetrazione a Genova con la nuova giunta Bucci-Toti: ha aperto il supermercato in via Piave, di fronte al mare della passeggiata di Corso Italia, il Lido, ma soprattutto ha aperto in men che non si dica il punto di San Benigno, a Sampierdarena, a un tiro di schioppo dal terminal traghetti".

La situazione attuale

Oggi la situazione rimane questa: Esselunga è in centro (via Piave) e dal porto (San Benigno) ma non molla il vecchio chiodo fisso di Sestri Ponente. Sul quale si addensano, però, nuvole sempre più grigie. A combattere il gigante retail ci sono i convinti cittadini e i civ, in prima linea. L'ultimo atto ufficiale è quello di Confcommercio Genova e del Civ Confcommercio Sestri Ponente i quali, dopo la richiesta di sospensione della conferenza dei servizi necessaria per il via libera all’insediamento, hanno redatto una richiesta di accesso agli atti per chiarire l’origine del cartello comparso nel quartiere, che sembrerebbero indicare la partenza dei lavori nonostante che l’iter non sia ancora stato finalizzato.

Confcommercio e civ contro

"Nonostante le argomentazioni presentate nel tempo e più recentemente anche al candidato sindaco Pietro Piciocchi in un incontro presso Confcommercio e nonostante le azioni legali intraprese -scrivono Confcommercio e i Civ- non sono pervenute risposte e i cartelli esposti dalla società indicherebbero un'autorizzazione dei lavori con modalità poco comprensibili. Per questo motivo, Confcommercio Genova ha presentato un'istanza di accesso agli atti al Comune di Genova, rivolta a diverse direzioni e uffici (Urbanistica, Infrastrutture e Difesa del Suolo, SUAP, SUE, Sviluppo del Commercio). L'istanza richiede la copia di tutti gli atti, titoli, accordi, documenti e provvedimenti autorizzativi relativi all'insediamento della nuova GSV Esselunga nell'area ex Cognetex di Sestri Ponente, inclusa la PEC del 12/3/2025 menzionata nei cartelli di cantiere".

"Confcommercio -prosegue la nota- motiva la richiesta con l'interesse giuridicamente rilevante degli operatori commerciali del centro storico di Sestri Ponente, che si troverebbero in stretta prossimità della nuova struttura e operano nel medesimo bacino di utenza. L'associazione ricorda di aver già impugnato al TAR Liguria la Delibera della Giunta Comunale n. 32/2023 e gli atti connessi relativi all'approvazione del PUO di Esselunga, nonché gli atti autorizzativi per la demolizione e la costruzione del muro d’argine. L'istanza di accesso agli atti è presentata anche a fini difensivi, per tutelare i diritti degli istanti nelle sedi competenti, inclusa quella giurisdizionale, e per ottenere elementi imprescindibili per la tutela della loro sfera giuridica. Si richiede l'ottenimento dei documenti con la massima urgenza". 

“Sinceramente - dichiara Oscar Cattaneo, vice presidente vicario di Confcommercio Genova- abbiamo sempre avuto molta difficoltà a comprendere il motivo di queste autorizzazioni di grandi strutture di vendita in una città dove la popolazione è drasticamente diminuita e dove c’è necessità di ben altri interventi di rigenerazione urbana rispetto ai centri commerciali Abbiamo fatto tante proposte, secondo noi sensate, per dare il giusto valore ai piccoli negozi di vicinato e ai mercati rionali, abbiamo puntualmente segnalato attraverso i CIV le richieste di quello che davvero serve sul territorio”. 

Prosegue Alessandro Cavo, presidente Confcommercio Genova: "le intese e il piano commerciale che chiedevamo da otto anni ci auguriamo possano frenare questa tendenza e siamo anche speranzosi che l’impegno preso dal candidato sindaco Pietro Piciocchi, che nel corso dell’incontro del 14 aprile scorso ha addirittura firmato un documento ‘no nuova GDO’, benché non si tratti di un documento formale, ma comunque di un impegno preso davanti a quasi 100 dirigenti, sia mantenuto”. 

Fc - 49916

EFA News - European Food Agency
Similar