Macfrut, successo del simposio sulle biotecnologie in orticoltura
L’evento ha attirato oltre 220 partecipanti da 40 Paesi

Macfrut 2025 ha ospitato la prima edizione dell’International Symposium on Biotechnological Tools in Horticulture, il Simposio mondiale dedicato alle biotecnologie applicate all’orticoltura. L’evento è stato promosso dall’International Society of Horticultural Science (ISHS), in collaborazione con il Dipartimento di Scienze Agrarie, Alimentari ed Ambientali (D3A) dell’Università Politecnica delle Marche (UNIVPM), sotto il coordinamento dei docenti Silvia Sabbadini, Angela Ricci, Luca Capriotti e Bruno Mezzetti.
L’evento ha attirato oltre 220 partecipanti da 40 Paesi, coinvolgendo rappresentanti del mondo accademico, dei centri di ricerca, ma anche del settore privato e industriale. Il programma, articolato in sessioni parallele, ha ospitato esperti internazionali che si sono alternati nell’esplorazione dei più recenti strumenti biotecnologici applicati all’ortofrutticoltura. Le presentazioni hanno affrontato tematiche di rilievo, tra cui la 'micropropagazione e gli approcci vegetali in vitro', evidenziando come tale strategia rappresenti non solo un’industria multimiliardaria per la moltiplicazione su larga scala di numerose specie vegetali, ma anche un settore capace di integrare in modo efficace e redditizio le biotecnologie in diversi ambiti ortofrutticoli.
Nella sessione dedicata alle nuove tecniche genomiche, è stato sottolineato come, in molte specie di interesse agronomico e ornamentale, è ormai possibile sviluppare varianti geneticamente modificate di cultivar d’élite prive di sequenze transgeniche, in linea con le normative vigenti. In questo contesto, due relatori invitati dell’EFSA (Autorità europea per la sicurezza alimentare) hanno condiviso pareri scientifici elaborati a supporto della Commissione Europea, che ha proposto un nuovo quadro regolatorio volto a meglio accogliere la varietà e specificità dei prodotti vegetali ottenuti mediante le NGT (nuove tecniche genomiche).
A completare il panorama delle strategie innovative, la sessione dedicata agli approcci basati sull’RNA interferente ha presentato numerosi esempi in cui questo meccanismo naturale può conferire una maggiore tolleranza a patogeni e insetti, anche in assenza di modificazioni genetiche. Le molecole che attivano questo segnale di silenziamento (dsRNA) costituiscono infatti la base dei nuovi biopesticidi, offrendo un metodo mirato ed ecocompatibile per il controllo selettivo degli organismi bersaglio.
Gli strumenti biotecnologici al centro di questo simposio includono anche quelli di ultima generazione, che sfruttano l’intelligenza artificiale per permettere ai coltivatori di individuare genotipi superiori con maggiore efficienza e precisione. Sono stati inoltre sviluppati nuovi framework computazionali capaci di integrare dati multi-omici, offrendo così una comprensione più profonda delle complesse reti biologiche che regolano gli attributi di qualità nelle colture orticole.
A intervallare le varie sessioni, i dieci relatori invitati di fama internazionale hanno contribuito, insieme a tutti i partecipanti, a rendere l’evento una piattaforma di alto valore scientifico: Jan G. Schaart (Wageningen University and Research – Paesi Bassi); Samir C. Debnath (Agriculture And Agri-Food Canada - St. John's, Canada); Massimo Delledonne Università di Verona, Italia); Hailing Jin (University of California - Riverside, USA); Davide Sosso (CSO & Cofounder Heritable Agriculture, USA); Björn Usadel (Heinrich Heine University, Germania); Patrick J. Brown (University of California, Davis – USA); Jose Vallarino (University of Malaga – Spagna); Antonio Fernandez Dumont e Reinhilde Schoonjans (EFSA, Italia).
“Aver ospitato tale evento a Macfrut ha contribuito con successo a favorire l’incontro tra il mondo della ricerca e dell’accademia e quello della produzione e dell’industria, -spiegano i coordinatori dell’Università Politecnica delle Marche- promuovendo un dialogo costruttivo, connessioni significative e opportunità di scambio reciproco. Un ulteriore momento di incontro tra ricerca e industria è stata la giornata pre-simposio, con le visite tecniche presso Vitroplant Italia e Battistini Vivai, due realtà italiane di riferimento a livello internazionale nei settori della micropropagazione e del vivaismo”.
Tra i protagonisti del simposio, un ruolo di rilievo è stato ricoperto dai giovani ricercatori, a partire dai tre conveners. Numerosi sono stati infatti gli under 40 che hanno preso parte all’evento. A loro è stato riservato un duplice riconoscimento, per la miglior presentazione orale e per il miglior poster, premi assegnati rispettivamente a Lucy Turnbull (Regno Unito) e a Irene Piunti (Italia). A concludere la settimana scientifica è stata la 'Biotech School', una giornata di seminari formativi rivolta principalmente a dottorandi e post-doc, tenuta dai relatori invitati al simposio presso il D3A, dell’Università Politecnica delle Marche ad Ancona.
EFA News - European Food Agency