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CLARA MOSCHINI

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Plasmon. Omogeneizzati: tanti miti da sfatare

Azienda garantisce piena tracciabilità per i propri prodotti e pesticidi nei limiti prescritti dalla legge

Ricchi di conservanti, banali nei sapori e di scarsa qualità. Proprio loro, gli omogeneizzati, realizzati appositamente per i nostri bambini, che meriterebbero invece le attenzioni più grandi. Ma è davvero così? Qualche dubbio viene e nei genitori, sempre pronti a volere il meglio per i propri figli, si instillano comprensibili preoccupazioni. Facciamo un po’ di chiarezza. Gli omogeneizzati sono pieni di ingredienti nascosti e non sai mai cosa c’è dentro. Falso. In realtà, basta guardare l’etichetta per constatare che gli ingredienti in lista sono pochi, come nel caso della maggior parte degli omogeneizzati di verdure in cui sono presenti esclusivamente verdure e acqua di cottura e degli omogeneizzati alla frutta, che contengono solo frutta (purea), con aggiunta di vitamina C e succo di limone.

Analogamente, anche gli omogeneizzati di carne o pesce sono caratterizzati da ricette e ingredienti semplici: i primi contengono carne, riso, succo di limone e acqua di cottura, i secondi oltre a pesce, verdure e farina di riso, anche olio evo e succo di limone. Gli omogeneizzati hanno tutti lo stesso sapore e gli stessi ingredienti. Falso. Le ricette degli omogeneizzati sono semplici e bilanciate, studiate da nutrizionisti per offrire varietà di nutrienti e, non di meno, di gusto. Un aspetto importante tanto quanto la salubrità perché permette ai bambini di allenare il palato e, in generale, l'organismo a fruire di tanti alimenti preparandosi a gestire fin da piccoli un'alimentazione composita. In commercio se ne trovano di tante tipologie, con frutta e verdura, carne, pesce, cereali e legumi per offrire un apporto di nutrienti completo e un ventaglio di sapori variegati, così da abituare i piccoli ad apprezzare tutto. Una dieta varia, infatti, è alla base di un approccio salutare all'alimentazione.

Gli omogeneizzati utilizzano ingredienti di scarsa qualità. Falso. Ogni ingrediente impiegato per un omogeneizzato deve rispettare rigidi standard di sicurezza alimentare. La normativa detta requisiti stringenti anche in termini di contaminanti, ad esempio pesticidi, micotossine, metalli pesanti e diossine. Un esempio sono i pesticidi: per ogni pesticida è definito un residuo massimo consentito per legge. Il prodotto baby food si definisce a “Residuo Zero”- in quanto i residui di prodotti fitosanitari di sintesi chimica sono inferiori o uguali 0,01 mg/kg (10 ppb).

Gli omogeneizzati sono ricchi di conservanti e coloranti. Falso. Anche questo è un falso mito perché per legge gli omogeneizzati non possono contenere conservanti e coloranti. Come riescono quindi avere una lunga shelf life? Grazie ai trattamenti termici a cui sono sottoposti che mantengono inalterate nel tempo le caratteristiche organolettiche e nutrizionali, garantendo la massima sicurezza alimentare, senza dover ricorrere all'utilizzo di conservanti.

Alla luce di tutto ciò, siamo sicuri che preparare una pappa in autonomia sia davvero meglio? Il "baby grade" ci viene in aiuto: con questo termine si fa riferimento al rispetto dei requisiti di sicurezza e composizione definiti dalla normativa sugli alimenti per la prima infanzia (ad esempio la direttiva 2006/125/CE e il Regolamento UE 609/2013). Il bambino, infatti, non è un piccolo adulto: solo attraverso l’introduzione di determinati alimenti, graduale e calibrata in base alla specifica fascia d'età, possiamo garantire un'alimentazione sicura, con materie prime selezionate e adatte al suo organismo ancora in crescita. I bambini, infatti, hanno organi e apparati non ancora completamente sviluppati e una diversa e maggiore efficienza dei meccanismi di assorbimento gastrointestinale; quindi, questo comporta che siano maggiormente esposti alle sostanze pericolose.

È dunque importante accompagnare il piccolo con cibi adatti e studiati appositamente per le diverse fasi della crescita, dallo svezzamento ai primi anni di vita, per porre le migliori basi della sua salute futura. Sicurezza alimentare e benessere vanno di pari passo anche nei bimbi, per questo vanno offerti loro alimenti che rispettano oggettivi standard qualitativi.

Ad esempio, gli omogeneizzati Plasmon danno a mamme e papà garanzie di totale salubrità perché sono preparati nello stabilimento di Latina con l’impiego di materie prime con livelli di pesticidi, metalli pesanti e micotossine nei limiti richiesti dalla legge per i prodotti per l’infanzia, che è ben diversa da quella che si applica ai prodotti idonei per gli adulti. Prendiamo come esempio il pesticida Cyprodinil: il limite stabilito per legge di questo pesticida negli adulti è di 2000 ppb (parti per bilione), mentre nei bambini è 10 ppb. L’adulto ha quindi una soglia di tolleranza fino a 200 volte maggiore rispetto a quella del bambino.

Il sistema qualità Plasmon si basa sulla “full traceability” che copre l’intera catena di fornitura delle materie prime (cereali, frutta, verdure, latte, carne, pesce) e sull’Oasi nella Crescita: un concetto che si riferisce al controllo di filiera con cui l’azienda assicura che le materie prime che l'azienda utilizza per i prodotti siano tracciate dal campo fino al vasetto. Ogni prodotto utilizzato per preparare gli omogeneizzati infatti, in Plasmon è controllato con analisi già a partire dal campo e dall’allevamento, a cui si aggiungono gli oltre 500 controlli quotidiani in ingresso.

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EFA News - European Food Agency
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