Usa in allarme: i farmaci GLP-1 intaccano il food business
Secondo una ricerca, alterano la percezione del gusto nei cibi: le aziende f&b dovranno cambiare le ricette?

L'aumento dell'uso dei farmaci GLP-1 suscita preoccupazione negli Stati Uniti per il potenziale impatto sui ricavi dei produttori di alimenti confezionati. La questione nasce dal fatto che, secondo una ricerca pubblicata dal fornitore di ingredienti IFF, International flavors & fragrances, più di 8 utilizzatori su dieci di farmaci GLP-1 negli Stati Uniti hanno subito "grandi cambiamenti" nelle loro preferenze in fatto di cibo e bevande dopo l'assunzione dei farmaci Glp-1. Sempre scondo il report, i i farmaci GLP-1, commercializzati con marchi quali Wegovy e Ozempic, "alterano la percezione del gusto" e "alterano la percezione della dolcezza, dell'amarezza, dei cibi grassi e persino della sensazione in bocca".
Secondo la ricerca, "tra i prodotti più frequentemente rifiutati" ci sono piatti grassi, salumi, dolci, caffè e alcolici. Gli utenti "gravitano" verso opzioni come frutta, proteine magre e prodotti a base vegetale. Anche le preferenze in termini di consistenza sarebbero influenzate, con "secchezza delle fauci ed effetti collaterali sulla digestione" che portano molti ad evitare alimenti secchi, appiccicosi o troppo densi, secondo il rapporto.
La cosa ha importanti ripercussioni anche dal punto di vista economico. IFF, infatti, ha dichiarato di aver riscontrato che il gusto è tra le prime cinque preoccupazioni dei consumatori di GLP-1 negli Stati Uniti. Uno studio pubblicato all'inizio dell'anno dalla Cornell University e dal gruppo Numerator, specializzato nell'analisi dei consumatori, ha affermato che i consumatori di farmaci GLP-1 negli Stati Uniti hanno ridotto la spesa in media del 5,5% nei sei mesi successivi all'assunzione del farmaco.
La ricerca ha evidenziato un aumento del 2,4% della spesa per lo yogurt tra le "famiglie GLP-1". Le vendite di snack a base di carne sono aumentate dell'1%: le vendite di formaggio, invece, sono diminuite del 7,2% e la spesa per patatine e snack salati è scesa di oltre l'11%. La spesa per le bevande è diminuita in modo generalizzato: le analcoliche hanno registrato un calo del 6,6%, seguito da una diminuzione del 3,7% della spesa combinata per caffè, tè e bevande energetiche. La spesa per gli alcolici è diminuita dell'1,4%.
L'IFF ha affermato che i produttori di alimenti e bevande dovranno rivedere il modo in cui sviluppano i prodotti per soddisfare le esigenze degli utilizzatori di farmaci GLP-1. Secondo il gruppo statunitense, gli sviluppatori di prodotti dovrebbero "bilanciare il valore nutrizionale con l'appeal sensoriale", concentrarsi su sapori "familiari e funzionali", incorporare l'idratazione nei prodotti, dare priorità a quello che definisce "comfort digestivo" e offrire "porzioni soddisfacenti in formati compatti".
In quest'ottica le grandi multinazionali food si sono già "messe al vento" o si accingono a farlo. Nestlé ha lanciato negli Stati Uniti una bevanda pre-pasto con il suo marchio Boost, destinata ai consumatori di farmaci GLP-1: il gigante svizzero sta vendendo anche una gamma di prodotti per il benessere dell'organismo e, negli Usa, sta commercializzando una gamma di pasti pensati come "accompagnamento" per chi assume farmaci GLP-1 per la perdita di peso (leggi notizia EFA News). Un altro colosso come Conagra Brands sta apponendo delle etichette su alcuni dei suoi prodotti Healthy Choice nel tentativo di attirare l'attenzione dei consumatori di farmaci GLP-1.
EFA News - European Food Agency