Ue, procedura d'infrazione contro l'Ungheria per i prezzi sugli alimentari
La Commissione ha messo in mora Orban per aver imposto limiti al margine di alcuni generi food

L'Ue ha avviato una “procedura d'infrazione” contro l'Ungheria per i limiti imposti ai margini di profitto di vari prodotti alimentari e non. In una nota, la Commissione europea ha dichiarato di aver avviato le procedure di infrazione inviando 2 lettere di costituzione in mora all'Ungheria "per aver imposto limiti al margine di prezzo alle imprese non ungheresi".
La prima procedura, spiega la nota ufficiale, "riguarda restrizioni alla vendita di determinati prodotti alimentari da parte dei dettaglianti". La seconda procedura concerne "restrizioni analoghe alla vendita di alcuni prodotti non alimentari da parte delle drogherie".
A partire da metà marzo, l'Ungheria ha applicato restrizioni sui margini di profitto su 30 prodotti alimentari, limitando i margini dei rivenditori al 10%. Il primo ministro Viktor Orbán ha dichiarato in quell'occasione che stava cercando di fermare “gli aumenti ingiustificati dei prezzi”. Secondo quanto sottolineato all'epoca dl premier Orban "per frenare gli aumenti di prezzo ingiustificati ed eccessivi, abbiamo negoziato con i rappresentanti delle catene di distribuzione. Purtroppo, le offerte dei rivenditori sono state di gran lunga inferiori alle nostre aspettative, per cui abbiamo dovuto decidere di introdurre misure per il commercio".
La libertà di stabilimento di cui all'articolo 49 TFUE, spiega la nota di Bruxelles, "impone alle autorità pubbliche di garantire la parità di trattamento e la non discriminazione degli operatori economici e di astenersi dall'imporre restrizioni alle attività economiche, a meno che tali restrizioni siano giustificate al fine di perseguire talune considerazioni di interesse pubblico".
L'Ungheria, aggiunge la nota, "limita il margine tra i prezzi di acquisto e i prezzi di vendita di determinati prodotti a un livello tale che le imprese estere non riescono più a coprire i propri costi, oltre al prezzo di acquisto dei prodotti, costringendo i dettaglianti non ungheresi a vendere i propri prodotti in perdita".
La Commissione, conclude la nota, "procede pertanto all'invio di 2 lettere di costituzione in mora all'Ungheria, che dispone ora di 2 mesi per rispondere e rimediare alle carenze segnalate dalla Commissione, trascorsi i quali, in assenza di una risposta soddisfacente, la Commissione potrà decidere di emettere pareri motivati".
EFA News - European Food Agency