Greenitaly: I° edizione dal 15 al 17 ottobre a Fiere di Parma
La tre-giorni metterà in rassegna le nuove rotte del florovivaismo per la rigenerazione urbana

Cellie: "Sarà un salone dove immaginare, progettare e realizzare concretamente i paesaggi nei quali vorremmo vivere e lavorare”.
C'è un'Italia che non produce solo oggetti, ma paesaggi. Che esporta biodiversità e coltiva bellezza. È l'Italia del florovivaismo, una filiera che unisce saperi antichi e nuove tecnologie, estetica e tecnica, territorio e innovazione. Un comparto che vale 3,2 miliardi, dei quali il 70% destinato all’export, – in costante crescita – e una reputazione globale nel segmento di alta qualità.
Un’Italia “Made in&by green” che, dalle infrastrutture blu-verdi alle tecniche di forestazione urbana, dai parchi metropolitani ai giardini verticali, passando per la valorizzazione di ville e parchi storici sta creando una nuova grammatica del landscape design per immaginare le città del futuro: ecosistemi sociali più resilienti, inclusivi, adattivi.
È questa l'Italia protagonista della prima edizione di Greenitaly, il nuovo salone internazionale ideato da Fiere di Parma e dedicato al verde made in Italy, in programma a Fiere di Parma dal 15 al 17 ottobre 2025. Il salone sarà in concomitanza con Mercanteinfiera, una scelta strategica che valorizza la sinergia tra eventi e flusso di visitatori nazionali e internazionali.
Il nuovo format fieristico di Fiere di Parma è stato presentato oggi a Roma in occasione della conferenza stampa ospitata al ministero dell'agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste, dove sono intervenuti Antonio Cellie, amministratore delegato di Fiere di Parma, Matteo Zoppas presidente di Ice, e Mauro Uniformi, presidente del Conaf (Consiglio Nazionale Ordine dei Dottori Agronomi e Dottori Forestali).
“Con GreenItaly", afferma Cellie, "mettiamo al centro il verde come ecosistema sociale e produttivo, non come elemento contemplativo. Il verde è oggi un' infrastruttura strategica: deve connettere comunità e imprese, sostenibilità e innovazione, ecologia e trasformazione sociale. Il Salone deve stimolare nuove consapevolezze ma anche indicare come la filiera dell’offerta può concretamente progettare, realizzare e manutenere i paesaggi nei quali vorremmo vivere e lavorare”.
Da parte sua, Zoppas ha aggiunto: “Con 1,2 miliardi di euro esportati nel 2024 - e i primi tre mesi del 2025 che hanno superato i 480 milioni - il florovivaismo si conferma un’espressione avanzata del Made in Italy dove tradizione agricola, cultura del paesaggio e sostenibilità si intrecciano in un equilibrio virtuoso che ci viene riconosciuto a livello globale. Non a caso siamo tra i primi tre paesi esportatori al mondo, con un potenziale di crescita che può contribuire a far raggiungere l’obiettivo sfidante posto dal Masaf dei 100 miliardi di esportazioni nel settore agroalimentare. In questo contesto, Ice Agenzia rinnova il proprio impegno al fianco delle imprese italiane sostenendo Greenitaly aiutandola a posizionarsi come piattaforma europea per l’innovazione nel vivaismo. Un impegno che si concretizza attraverso un programma di incoming di 150 buyer esteri con azioni di comunicazione mirate a valorizzare l’eccellenza italiana sui mercati strategici e sostenendo un modello di sviluppo che integra innovazione, qualità, internazionalizzazione. A ciò si affianca la valorizzazione del comparto anche all’estero con missioni imprenditoriali come quella in Serbia fatta nel 2024 e con strumenti strategici come Phytoweb, portale bilingue - sviluppato con Anve - per facilitare la compliance normativa internazionale, e il Nomisma Opportunity Index, nato sempre da un’intesa con Anve, che fornisce un’analisi puntuale e data-driven dei mercati ad alto potenziale, permettendo un approccio mirato all’espansione commerciale, in particolare verso l’Est Europa e il bacino mediterraneo”.
“La città del XXI secolo richiede estrema competenza nel progettare il verde urbano: non basta più un’attenta scelta varietale, ma bisogna considerare la collocazione nel tessuto urbanistico, avere attenzione ai costi di manutenzione, valorizzare le capacità di riduzione delle bolle di calore, di affrontare le prolungate siccità, di smaltire eccessi d’acqua", ha concluso Mauro Uniformi, presidente Conaf. "Per i dottori agronomi e i dottori forestali è un’opportunità stimolante perché, attraverso la professione e l’approccio olistico che la caratterizza, permettere di essere un attore del cambiamento e affrontare le sfide attuali dai cambiamenti climatici all’inclusività dei pubblici fragili. Un’opportunità che molti nuovi iscritti hanno già capito e colto”.
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