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"Dealcolati non hanno futuro": parola di uno dei massimi esperti di vino

Attilio Scienza a EFA News: "E' un affare, un trend ma è una mistificazione e finirà"

Il vino? Non è un "nemico" e nemmeno un "pericolo". Il grande scontro frontale sulle etichette è entrato nella sua fase discendente (specie dopo la marcia indietro dell'Irlanda), tuttavia, mettere i puntini sulle i è sempre utile e attuale. Lo ha fatto Attilio Scienza (foto), professore emerito all'Università di Milano uno dei massimi esperti di viticoltura ed enologia, nel corso del convegno "Il vino alla svolta tecno-culturale: nuove intelligenze, nuovi saperi, nuove competenze per i nuovi consumatori" promosso dalla Fondazione Giuseppe Olmo (leggi notizia EFA News).

Interpellato a margine dell'evento, senza mezzi termini, il docente ha affermato che il vino dealcolato sarebbe "il tradimento della vera essenza del vino. Se diamo valore e significato al vino come prodotto alcolico, dobbiamo averne rispetto, non vederlo come un nemico o come un pericolo". Il vino, sostiene Scienza, va accolto "come un amico, non posso usarlo come un bene qualsiasi". Trasformare una "bevanda straordinaria, antica, che ha rapporti con il terroir, con il vitigno" in un analcolico significa trasformarlo nel "nulla".

"Un vino senza alcol è niente", ribadisce Scienza. "E' un affare, è un trend ma finirà. Qualcuno mi ha detto: l'ho provato ma non lo berrò mai più, questo è il pensiero che ho ricavato da moltissima gente. Non può andare avanti una cosa così, è veramente una mistificazione".

Parlando della querelle sulle etichette, il professor Scienza mette in chiaro che si tratta essenzialmente di un problema socio-culturale legato a certi Paesi del Nord Europa. "Sono afflitti dall'alcolismo, non per via del vino ma per via di altri alcolici a base di frutta o cereali. Abbiamo confuso alcol e vino ma sono due cose completamente diverse. Finché non lo portiamo a tavola, finché non lo facciamo diventare un complemento al cibo, il vino sarà sempre una droga o una bevanda esilarante. Il vino non va consumato a stomaco vuoto ma mentre si mangia, è qualcosa che arricchisce il cibo. Finché non educhiamo i giovani a bere il vino in famiglia, con i genitori, con i nonni, come si faceva in passato, il vino la battaglia l'ha già persa", conclude il docente.

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EFA News - European Food Agency
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