Fallito l'affare del secolo: Act rinuncia alla nipponica 7 Eleven
Per la società canadese salta l'operazione monstre da 46 miliardi di dollari

È saltata dopo 11 mesi di trattative quella che poteva essere la più grande acquisizione di sempre da parte di una società straniera in Giappone. Parliamo del deal che ha visto coinvolti il colosso canadese del retail Act, Alimentation Couche Tard, e Seven & i Holdings, la società giapponese che controlla la catena di convenience store 7-Eleven. Un'operazione che, se si fosse conclusa, sarebbe stata valutata 46 miliardi di dollari e che invece si è interrotta bruscamente, con i canadesi che hanno rinunciato all'acquisizione della società nipponica.
Secondo Il Sole 24 Ore, l'operazione avrebbe portato in mani canadesi le attività estere di Seven & i Holdings più il 40% di quelle nipponiche, in cambio di una partecipazione azionaria. I vertici di Act, però hannonprefito rinunciare perchè, dicono, sarebbe stata messa in atto da parte degli interlocutori “una campagna mirata a offuscare e differire”.
Il fallimento del deal crea non pochi problemi alla giapponese Seven & i Holdings che sta affrontando il piano di quotare 7-Eleven negli Stati Uniti. La rinuncia dei canadesi, infatti, per il gigante della vendita al dettaglio giapponese metterebbe in dubbio la quotazione. Secondo gli analisti, infatti, ci sarebbero poche ragioni per Seven & i di quotare una delle sue attività più "preziose" ora che non ha più bisogno di difendersi da un'offerta non sollecitata.
Sempre secondo gli analisti, la trattativa sarebbe saltata a causa del prezzo giudicato troppo alto dai canadesi: per gli esperti, infatti, il business di 7-Eleven potrebbe essere valutato più correttamente 40 miliardi di dollari. Secondo altri osservatori, il fallimento della trattativa non fa che rafforzare la convinzione che il Giappone sia un Paese protezionista e ostile alle operazioni provenienti dall’estero.
Nonostante tutto la società madre Seven & i sostiene che i suoi piani di ipo rimangono in vigore nonostante il ritiro di Couche-Tard. La quotazione, qualora avvenisse, potrebbe essere una delle più grandi offerte pubbliche al mondo degli ultimi anni: sarebbe in grado, secondo gli analisti, di raccogliere 1 trilione di yen (6,7 miliardi di dollari).
D'altra parte sembra che, in qualche modo, quest'affare "non s'abbia da fare": a giugno 2024 i giapponesi hanno rifiutato l'offerta di acquisto dal proprietario del brand rivale Circle K, indicando che l'offerta era troppo bassa e che il suo business globale valeva di più (leggi notizia EFA News).
EFA News - European Food Agency