SSP, addio all'Italia
Chiudono vari locali di ristorazione nelle stazioni, aperti anche da pochi mesi

"The best part of the journey". Così recita il claim di benvenuto sul sito di SSP-Select Service Partners - , uno dei maggiori gruppi della ristorazione in viaggio al mondo, quotato alla borsa di Londra, presente il 40 Paesi, con 40mila dipendenti e un fatturato 2024 pari a 3,43 miliardi di sterline.
Ebbene "the journey", almeno in Italia, è finito amaramente, con la messa in liquidazione della società italiana e l'avvio della chiusura o la cessione di vari punti vendita aperti in pompa magna meno di due anni fa (ma anche da pochi mesi) in collaborazione con Grandi Stazioni Retail nelle stazioni di Roma Termini, Milano Centrale e Torino Porta Nuova. E il probabile licenziamento di una ottantina di addetti.
L'anticipazione era giunta pochi giorni fa dai siti specializzati Retail&Food e Foodservice, e la conferma è arrivata da fonti sindacali.
SSP ha portato in Italia brand che già gestiva all'estero come EXKi, Leon e Yo Sushi. E soltanto tre mesi fa erano state aperte la boutique di alta pasticceria Maison Pierre Hermé Paris (Milano Centrale) e la pizzeria di Gino Sorbillo a Roma Termini.
La cessione o la chiusura operativa di tutte le attività sul territorio nazionale sarebbe prevista entro ottobre, in seguito a un ulteriore confronto con le rappresentanze sindacali.
L’ingresso di SSP in Italia era avvenuto nel 2023, attraverso un accordo con Grandi Stazioni Retail per l’apertura dei primi locali all’interno della stazione di Roma Termini, con l’obiettivo di portare nel nostro paese alcuni marchi internazionali orientati alla ristorazione healthy e fast casual.
EFA News - European Food Agency