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CLARA MOSCHINI

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Birre analcoliche: non possono essere sempre "artigianali"

Unionbirrai aggiorna criteri per far parte dell'associazione

Le birre analcoliche sono sempre più richieste dai consumatori e rappresentano una nuova frontiera anche per i piccoli birrifici indipendenti. Ma la loro produzione apre questioni tecniche complesse, prima fra tutte quella della pastorizzazione: una pratica utile per garantire la sicurezza del prodotto, ma che impatta direttamente sull’identità e la classificazione della birra. Per rispondere a queste nuove esigenze, l’Assemblea dei soci Unionbirrai, l’associazione nazionale dei microbirrifici artigianali, ha approvato una modifica ai requisiti tecnici per l’associabilità: i birrifici potranno pastorizzare le birre analcoliche, a condizione che questa non rappresenti la produzione prevalente.

“La produzione di birre analcoliche richiede oggi, in modo sempre più diffuso, trattamenti specifici per garantirne la sicurezza – afferma Vittorio Ferraris, direttore generale di Unionbirrai –. Tra questi, la pastorizzazione è spesso indispensabile. Per questo abbiamo aggiornato i criteri tecnici di adesione all’associazione: chi pastorizza birre analcoliche, senza farne la propria produzione prevalente, può continuare a far parte di Unionbirrai”. Ferraris precisa che si tratta esclusivamente di una scelta interna all’associazione: “La nostra decisione riguarda lo statuto associativo e non intende in alcun modo sostituirsi alle leggi dello Stato o ai chiarimenti dell’Agenzia delle Dogane.”

Unionbirrai ricorda che, per la legge italiana, non esiste il “birrificio artigianale”: ciò che è regolamentato è la birra artigianale, intesa come prodotto non pastorizzato e non microfiltrato. Per questo, una birra sottoposta a pastorizzazione non può essere definita artigianale, né può riportare il marchio “Indipendente Artigianale” rilasciato da Unionbirrai.

“Ci è stato chiesto se pastorizzare una singola birra comporti la perdita dello status artigianale per tutto il birrificio – prosegue Ferraris – ma la risposta è no. Non esiste il ‘birrificio artigianale’ in termini normativi: l’artigianalità si applica al singolo prodotto. Se una birra viene pastorizzata, quella birra non è artigianale, punto. Ma ciò non ha conseguenze su eventuali altre birre dello stesso produttore che rispettano i requisiti previsti dalla legge.”

La pastorizzazione di una singola referenza analcolica non compromette dunque la natura artigianale delle altre birre prodotte secondo i criteri di legge. Unionbirrai invita i produttori a etichettare in modo corretto e trasparente ogni singolo prodotto, distinguendo chiaramente ciò che è artigianale da ciò che non lo è.

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EFA News - European Food Agency
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