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CLARA MOSCHINI

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Regno Unito: invasione di polpi, crostacei quasi scomparsi

Pescatori preoccupati dal fenomeno probabilmente dovuto al surriscaldamento delle acque marine

Se in Italia, da almeno un paio d'anni, i pescatori devono combattere con la tracimazione dei granchi blu, nel Regno Unito si sta verificando il problema opposto. In particolare lungo le coste inglesi meridionali (Cornovaglia e Devon), i granchi e, in più in generale, i crostacei sono diventati pressoché introvabili, a causa di un nuovo imprevisto vorace predatore: il polpo.

A detta degli esperti, la sovrabbondanza di cefalopodi nei mari britannici sarebbe l'ennesimo regalo dei cambiamenti climatici. Secondo l'agenzia governativa Marine Management, nel primo semestre 2025, lungo le coste d'Oltremanica, sono state raccolte più di 1200 tonnellate di polpi: nello stesso periodo del 2023, l'analogo quantitativo si era fermato a meno di 150 tonnellate, scendendo a 80 tonnellate nel primo semestre 2024.

Per i pescatori di crostacei britannici, la soluzione più pragmatica si prospetta nel convertire la loro attività nella pesca al polpo, tuttavia non è assolutamente chiaro quale potrà essere l'impatto di questo cambiamento sull'assetto del mercato ittico d'Oltremanica. Si attende ora l'esito di uno studio governativo che dovrebbe analizzare dettagliatamente le reali cause del fenomeno.

A sostenere l'ipotesi del cambiamento climatico come principale causa della sovrappopolazione di polpi vi sono studiosi come Bryce Stewart, ricercatore dell'Università di Plymouth, uno degli artefici dell'indagine governativa. Secondo Stewart, il fenomeno non è nuovo, in quanto già a fine Ottocento, poi nuovamente negli anni '30 e '50 del Novecento, l'aumento ciclico delle temperature dei mari britannici, aveva favorito la proliferazione dei cefalopodi.

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EFA News - European Food Agency
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