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CLARA MOSCHINI

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Sanpellegrino aiuta a ricaricare falda acquifera del bacino del Brenta

Investimento di oltre 1 mln di euro per sopperire allo stress idrico nella zona

È stato presentato ieri, presso il Palazzo Comunale di Carmignano di Brenta, il progetto per la ricarica della falda acquifera del bacino idrico del Brenta che ha l’obiettivo di contribuire alla tutela delle risorse idriche e garantire un adeguato supporto alle attività agricole del territorio, specialmente durante il periodo estivo. L’opera verrà realizzata da Sanpellegrino, azienda di riferimento nel settore delle acque minerali e delle bibite non alcoliche, con il supporto del Consiglio di bacino del Brenta, del Consorzio di Bonifica del Brenta e di Etifor | Valuing Nature.

L’iniziativa rientra nel piano strategico del Gruppo Sanpellegrino, che promuove una gestione responsabile e sostenibile dell’acqua attraverso collaborazioni con le realtà locali delle comunità in cui è presente. Il progetto porterà benefici concreti al territorio del Comune di Carmignano di Brenta e ai comuni limitrofi.

Negli ultimi anni, la falda acquifera del Brenta, alimentata da pioggia e neve, ha visto diminuire progressivamente il livello della falda freatica a causa del cambiamento climatico, dell’intensità dei prelievi e della progressiva riduzione di aree permeabili, con difficoltà di soddisfare il fabbisogno idrico per l’agricoltura, durante i mesi estivi. Per contrastare questo fenomeno, Sanpellegrino ha investito oltre 1 milione di euro nella realizzazione del sistema di gestione della ricarica della falda acquifera che prevede la costruzione di due bacini artificiali. 

Il primo, un’area umida, sarà alimentata da una roggia del Consorzio di bonifica Brenta e arricchito da vegetazione con finalità di fitocaptazione che consentirà di decantare i materiali più pesanti, operando come una naturale vasca di pre-filtrazione. Il secondo, un bacino di infiltrazione con fondo ghiaioso, permetterà all’acqua di penetrare direttamente nella falda sotterranea.

Nei periodi di eccedenza idrica - da ottobre a maggio - l’acqua sarà convogliata nei due bacini, per essere poi immessa in falda e resa disponibile nei mesi estivi. Il sistema consentirà la ricarica di circa 758.000 metri cubi di acqua all’anno, contribuendo a ricaricare la “cassaforte naturale” da cui attingere nei momenti di maggiore necessità. 
Il progetto sarà realizzato con il supporto del Consorzio di Bonifica del Brenta che vanta un’esperienza pluriennale sulla ricarica della falda e che si occuperà della realizzazione e manutenzione di tutte le opere idrauliche, un compito che viene reso possibile grazie all’articolata e costante gestione della rete di canali derivati dal fiume Brenta più a monte. Etifor, spin-off dell’Università di Padova, si occuperà della riqualifica ambientale dell’area, attraverso l’impianto di 7.900 tra piante erbacee e forestali e la ricostituzione dei prati stabili per l’agricoltura rigenerativa. La gestione delle aree verdi mira a ridurre il consumo idrico, favorire la biodiversità attraverso l’introduzione di 74 nuove specie tra erbacee e forestali, aumentare l’assorbimento di anidride carbonica e creare per la popolazione locale una nuova area naturale fruibile. 

Etifor provvederà all’impianto delle specie vegetali nell’area umida per contribuire al miglioramento della qualità delle acque. Attorno al bacino di infiltrazione saranno piantati 1.400 nuovi alberi, mentre il resto dell’area sarà coltivato secondo le pratiche dell’agricoltura rigenerativa con erbe mellifere: una miscela resistente, che necessita di scarsa irrigazione e che favorirà la biodiversità. L’intervento prevede anche la realizzazione di un’area fruibile dalla comunità, arricchita con percorsi educativi e punti di osservazione per la fauna che popolerà l’area umida. I cittadini e le scuole locali potranno partecipare in prima persona agli eventi di impianto prenotando gli alberi tramite il portale wownature.eu.
Sanpellegrino, con il supporto di Etifor, garantirà la manutenzione dell’area nei prossimi anni, assicurandone la cura e la valorizzazione nel tempo.

“Con questo progetto vogliamo dare un contributo concreto alla tutela delle risorse idriche del territorio e al sostegno delle attività agricole che dipendono dal fiume Brenta", ha dichiarato Alessandro Negri, Sustainability Manager del Gruppo Sanpellegrino. "Investire nella ricarica della falda significa costruire una riserva preziosa di acqua per il futuro, in grado di contrastare gli effetti del cambiamento climatico e di garantire benefici duraturi alla comunità. La gestione sostenibile dell’acqua fa parte della nostra identità e rappresenta da sempre un impegno fondamentale per il nostro Gruppo. La realizzazione di questo progetto è tra le iniziative più significative che stiamo portando avanti per prenderci cura degli ecosistemi locali e contribuire in maniera concreta alla rigenerazione dei cicli idrologici nei territori in cui operiamo. Con gli interventi di riforestazione e la creazione di nuovi spazi verdi vogliamo inoltre restituire al territorio un’area naturale che favorisca la biodiversità e che sia fruibile da tutti”.

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