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CLARA MOSCHINI

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Verdure IV e V gamma, il successo è italiano

Esclusivo. Simone Zerbinati (UnionFood) commenta i dati dello studio AstraRicerche

Una vera rivoluzione verde. Portata avanti dai consumatori italiani, nel nome di uno smart food sano, semplice e sostenibile che travalica i confini classici di quello fast o slow. L’ortofrutta di IV e V gamma è la star del momento e il suo successo, complice le nuove generazioni, è destinato a crescere in maniera esponenziale. Questo quanto emerge dallo studio di AstraRicerche, condotto su un campione di 1000 consumatori tra i 18 e i 65 anni, realizzato per il Gruppo Prodotti Ortofrutticoli di IV e V gamma di Unione Italiana Food e presentato a Roma(vedi articolo EFA News). 

Teatro della sommossa vegetale il consumo fuori casa (e la pausa pranzo in ufficio): in occasione del quale ben l’82,5% degli intervistati sceglie le insalate pronte al consumo, con quasi la metà di questi, e cioè il 49,7%, che le preferisce abitualmente, optando di consumarle da una a tre volte ogni dieci
pranzi. Ma il trend rivoluzionario finisce per approdare anche sulle tavole di  casa: visto che il 36,6% dichiara di aver coinvolto l’intera famiglia nella nuova abitudine di consumo. Al punto che il 36% di bambini e ragazzi le apprezza, dimostrando che la scelta del "mangiare sano" non è più appannaggio esclusivo del mondo adulto.

Secondo la ricerca, incredibili performance anche per la V gamma (comprendente le verdure cotte, confezionate e pronte al consumo): le zuppe infatti, emblema un tempo di fumose e lunghe preparazioni domenicali, sono scelte oggi dal 73,2% degli italiani quando pranza fuori casa, trasformandola in un alleato del benessere quotidiano, con il 49,5% che le consuma regolarmente, optando per questo tipo di pasto almeno una volta ogni dieci pasti consumati fuori casa.

Scelte di ripiego per semplificare le pause pranzo nell’ambito di giornate frenetiche? Assolutamente no. Perché all’insegna di benessere, sostenibilità e piacere del palato, il 44,5% e il 41,4% degli intervistati considera, rispettivamente, insalate IV gamma e zuppe V gamma dei veri "comfort food", che aiutano a coccolarsi, specie in questa fase di transizione di rientro dalle vacanze. Con il 55,1% che considera questi prodotti “come pasti che aiutano a prendersi cura di sé, rientrando in una alimentazione sana ed equilibrata". La rivoluzione si fa quindi, oltre che verde, anche culturale. Visto che il concetto di comfort food, spesso associato a eccessi liberatori di junk food, si abbina qui ad un consumo salutare e (più) consapevole. 

“Le cifre sono tutte in crescita e testimoniano il grande successo del settore”, spiega Simone Zerbinati, presidente del Gruppo Prodotti Ortofrutticoli di IV e V Gamma di Unione Italiana Food, associazione che raggruppa l’80% delle imprese nazionali del comparto (e cioè Bonduelle, La Linea Verde, Zerbinati, Ortoromi, Sanlidano, Riverfrut, Spreafico, Planet Farms, Agribologna e Euroverde). 

“In un anno il mercato italiano di verdure IV gamma, il più grande d’Europa, ha registrato un fatturato di 1 miliardo e 50 milioni di Euro, mentre la V gamma ha raggiunto i 170 milioni di Euro. E questo a mio parere è il settore più performante, con una crescita che si attesta intorno al 2% annuo: destinato a toccare, con il progressivo cambio generazionale, i 250 milioni l’anno”. Numeri in salita anche per la frutta fresca già taglia e selezionata, ultimo tabù a cadere nell’alimentazione italica: viene acquistata dal 46,3% dagli intervistati in quanto perfetta per il consumo fuori casa, grazie anche alla sua porzionatura che ricuce drasticamente gli sprechi. Comparto che ha registrato lo scorso anno i 63 milioni di Euro. 

Ma quali le sfide per il futuro? “Il lavoro più difficile è seguire i nuovi trend”, spiega ancora Zerbinati. “Il consumatore è cambiato tantissimo negli ultimi anni: è aumentata la cadenza di acquisto nel punto vendita (anche del 20%) ma si comprano meno prodotti. In particolare per le insalate IV gamma la prossima sfida è aumentare la frequenza di acquisto: le confezioni di insalata hanno una durata limitata ed è difficile ne vengano acquistate due lo stesso giorno. Oggi la media dei consumatori che acquista IV gamma almeno una volta l’anno è dell’84%: bisogna quindi incentivare la frequenza degli acquisti”. 

Via libera dunque alla ricerca di nuovi momenti di consumo o di nuove ricette, anche nella V gamma?

“Non sempre occorre inventare cose nuove”, precisa Zerbinati, “a volte basta rispolverare proposte che in un primo momento, per mix e ingredientistica, non avevano avuto grande riscontro di pubblico. Ad esempio la quinoa ci ha messo un pochino a venire fuori, mentre le lenticchie stanno avendo un successo incredibile: e questo grazie alle sue proprietà illustrate da media e nutrizionisti. Una volta, va detto, si acquistava un prodotto in quanto novità, oggi si sceglie perché piace e fa bene”.

Ma come fare a capire quando un’insalata in busta, una volta aperta e conservata in frigorifero, non si può più consumare? 

“Come diceva mio padre, l’insalata non scade, si vede subito quando non si può più mangiare. In genere questo avviene dopo un giorno dall’apertura. Le insalate “adulte” però e cioè la riccia, il radicchio e la scarola durano di più, mentre le “tenui” come il songino molto meno”.

Photo gallery Verdure IV e V gamma Intervento di Simone Zerbinati, presidente Gruppo Prodotti Ortofrutticoli di IV e V Gamma, Unione Italiana Food. Presentazione studio AstraRicerche, 17/9/2025
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EFA News - European Food Agency
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