Masaf-Ismea: biologico italiano sempre più in crescita
Quasi 100mila operatori del settore. Lazio e Puglia vicine al traguardo di 25% Sau

In occasione della "Giornata europea del Biologico", istituita nel 2021 per celebrare e promuovere l'agricoltura e il cibo biologico, sensibilizzare sui suoi benefici e monitorare i progressi verso un'agricoltura più sostenibile, è stata presentata al ministero dell'Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste ai protagonisti del comparto un'anticipazione del nuovo rapporto Ismea "Bio in cifre", la cui pubblicazione è prevista per dicembre.
Nel 2024 il settore continua il suo andamento positivo, sia in termini di superfici coltivate, che di numero di operatori attivi e consumi interni, rafforzando la leadership internazionale del nostro Paese. Sette regioni (Toscana, Calabria, Sicilia, Marche, Basilicata, Valle D'Aosta e Campania) più la Provincia autonoma di Bolzano hanno già superato l'obiettivo europeo del 25% di incidenza della Superficie agricola utilizzata bio fissato entro il 2030, mentre Lazio e Puglia, rispettivamente con il 23,4% e il 24,5%, sono molto vicine al traguardo.
In Italia nel 2024 la Sau bio ha una incidenza complessiva del 20,2% (+0,4% sul 2023), mentre gli ettari coltivati a biologico sono in totale 2.514.596 (+2,4% rispetto all'anno precedente e +68% nel decennio).
Aumenta anche il numero degli operatori biologici che sono complessivamente 97.170 (+2,9% sul 2023 e + 62% nell'ultimo decennio). Di questi, più dell'89% (87.042) sono aziende agricole (+3,4% sul 2023). Per quanto riguarda la domanda di prodotti bio, nel 2024 si è attestato a 3,96 miliardi di euro il valore degli acquisti domestici nel canale della Gdo con un ulteriore rafforzamento della dinamica positiva nel primo semestre 2025 (+10,6% sul 2024), che segna una crescita più marcata rispetto al settore agroalimentare (+5%).
"L'Italia si conferma leader in Europa per numero di aziende biologiche e si colloca al terzo posto per estensione delle superfici coltivate, dopo Spagna e Francia", ha ricordato il ministro dell'Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste Francesco Lollobrigida, aggiungendo che "il marchio biologico italiano sarà un segno distintivo di qualità e sicurezza, a tutela delle eccellenze agroalimentari italiane e delle persone che sceglieranno di acquistare quel prodotto. La sfida dei prossimi anni sarà quella di garantire il giusto reddito agli agricoltori, contrastare la concorrenza sleale dei paesi terzi, rendere i prodotti bio più accessibili a tutti e aumentare il consumo interno".
"Oggi il settore si conferma dinamico e con un andamento positivo in termini di superfici, numero di operatori e consumi domestici", ha detto il sottosegretario Masaf Luigi D'Eramo. "Aumenta anche il numero di regioni che hanno già superato l'obiettivo del 25% di Sau bio. L'indicazione chiara e riconoscibile dei prodotti bio nazionali, che si contraddistinguono per qualità, legame con i territori ed elevati standard di sicurezza, contribuirà a un ulteriore slancio del settore, rafforzando il patto di fiducia con i cittadini".
Da parte sua, il presidente di Ismea Livio Proietti ha dichiarato: "Gli acquisti di prodotti biologici hanno registrato risultati migliori rispetto al totale agroalimentare per la gran parte dei comparti, gli operatori sono in crescita e sono giovani con una notevole propensione all'innovazione. Sono certo che questi elementi contribuiranno ad accrescere la distintività delle nostre produzioni biologiche e il ruolo strategico di tutto il comparto".
EFA News - European Food Agency