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CLARA MOSCHINI

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All'Antico Vinaio: ecco come sta diventando un brand globale

Esclusivo. Il proprietario Tommasi Mazzanti illustra gli obiettivi della catena

Dopo essere stato per decenni un brand a diffusione essenzialmente locale, All'Antico Vinaio ha spiccato il volo all'estero, aprendo punti vendita nel Regno Unito (leggi notizia EFA News), negli Usa e negli Emirati Arabi. Un successo a conferma del fatto che il Made in Italy conquista i cuori e i palati in particolare quando è legato alla tradizione e alla genuinità. A raccontare a EFA News questa positiva esperienza è Tommaso Mazzanti, 37 anni, entrato in azienda nel 2006, affiancando i genitori, e oggi volto e mente di riferimento dell'impresa.

All'Antico Vinaio, da qualche anno, è diventato un brand internazionale: che prodotti offre e cosa ha favorito la sua ascesa?

All’Antico Vinaio ha origini molto antiche a Firenze. Nei primi anni ’90 la mia famiglia lo ha rilevato e, da allora, abbiamo portato avanti la tradizione con passione, fino a trasformarlo passo dopo passo in un brand internazionale. Il cuore della nostra offerta è la schiacciata fiorentina, preparata al momento e farcita con ingredienti di altissima qualità provenienti da tutta Italia: dalla sbriciolona e il pecorino toscano, al prosciutto di Parma, la burrata di Napoli o il taleggio di Bergamo. Quello che ha favorito la nostra crescita non è stato solo il prodotto, ma l’esperienza: entrare in negozio significa trovare un’atmosfera autentica, fatta di energia, generosità e accoglienza. Credo che le persone abbiano capito che dietro ogni schiacciata c’è una storia vera, e questo è ciò che ci ha permesso di arrivare lontano.

Ritiene che il vostro successo nei Paesi anglosassoni sia anche agevolato dalla popolarità del "Made in Tuscany"?

Il “Made in Tuscany” è sicuramente un valore, perché richiama qualità, autenticità e tradizione. Ma io credo che il nostro successo dipenda anche e soprattutto dal “Made in Italy” in senso più ampio: ogni regione ha le sue eccellenze e noi cerchiamo di valorizzarle tutte. Quando un cliente morde una schiacciata, non assaggia solo la Toscana, ma un viaggio che va da Parma a Napoli, da Bergamo fino a Firenze. Penso che sia proprio questa combinazione, insieme alla nostra accoglienza e al nostro modo diretto e genuino di raccontarci, a fare la differenza anche all’estero.

Avete 48 ristoranti tra Italia, Regno Unito, Usa ed Emirati Arabi e una decina di aperture previste entro fine anno: continuerete a investire prevalentemente su queste piazze o già state guardando con interesse ad altri mercati?

Oggi la nostra attenzione resta concentrata su Italia, Stati Uniti, Regno Unito ed Emirati Arabi, che sono i mercati principali su cui vogliamo continuare a crescere. Crediamo che abbiano ancora grandissime potenzialità e siamo già al lavoro per nuove aperture in queste aree. Negli Stati Uniti stiamo continuando a espanderci, abbiamo appena aperto a Boston, a Dubai abbiamo aperto la strada al Medio Oriente e in Europa Londra è solo l’inizio… e non sarà l’ultima tappa. Naturalmente guardiamo con interesse anche ad altri mercati, ma senza fretta: ogni apertura deve avere lo stesso livello di qualità e autenticità che ci contraddistingue. Il bello di questa avventura è che non ci poniamo limiti, purché restiamo fedeli alla nostra storia e ai valori che ci hanno portato fin qui.

La scorsa settimana avete inaugurato un format “Grab&Go” a Milano. Com'è nata l'idea? È una novità assoluta?
Sì, è una novità assoluta per noi. L’idea è nata durante i miei viaggi in America, dove il Grab&Go è molto diffuso. Ho pensato che potesse funzionare anche in Italia, soprattutto nelle grandi città, e così abbiamo lanciato il nostro primo “AV Express” a Milano, in viale Bligny, vicino alla Bocconi. È un locale piccolissimo, appena 20 metri quadri, ma dentro c’è tutta la qualità che ci ha reso famosi. Si ordina online, si paga solo con carta e si ritira alla finestrella: è uno store cashless e smart, dedicato al pick-up e al delivery. Non vuole sostituire i locali tradizionali, ma affiancarli, offrendo la possibilità di gustare una schiacciata fresca e di altissimo livello anche a chi ha poco tempo.

Il vostro obiettivo è sfiorare i 100 milioni di fatturato: un sogno o una concreta possibilità?

Per me non è mai solo una questione di numeri. Sicuramente fa piacere vedere questi risultati: quest’anno superiamo gli 80 milioni di fatturato e pensare che il traguardo dei 100 milioni sia alla nostra portata ci rende orgogliosi. Ma la priorità resta sempre la stessa: qualità del prodotto, soddisfazione dei clienti e crescita della nostra squadra. Se continuiamo a fare le cose con passione e coerenza, i numeri arriveranno di conseguenza. Per questo dico che non è un sogno irrealizzabile, ma una possibilità concreta – anche se, per me, il vero successo resta mantenere la stessa autenticità con cui siamo partiti.

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EFA News - European Food Agency
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