Birra: verso ridefinizione caratteristiche analitiche e requisiti qualitativi
Senato approva emendamento che impegna governo ad approvazione decreto interministeriale

Con l’approvazione in Senato dell’emendamento al Ddl Imprese a firma del senatore Luca De Carlo, presidente della Commissione Industria e Agricoltura, prende ufficialmente il via il percorso per aggiornare le norme che regolano la produzione di birra in Italia. La disposizione prevede che, entro 180 giorni, un decreto interministeriale definisca le nuove caratteristiche analitiche e i requisiti qualitativi delle diverse tipologie di birra, superando così il decreto del presidente della Repubblica n. 1498 del 1970, ormai considerato obsoleto.
Il testo dell’emendamento De Carlo stabilisce: “Entro 180 giorni dall’entrata in vigore della presente disposizione, con decreto del ministro dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste, di concerto con il ministro delle Imprese e del Made in Italy, il ministero dell’Economia e delle Finanze e il ministro della Salute, sono stabilite le caratteristiche analitiche e i requisiti qualitativi delle diverse tipologie di birra […]. Alla data di entrata in vigore del decreto, il DPR 1498/1970 è abrogato”.
Il Dpr 1498/1970, infatti, mantiene limiti rigidi e superati su parametri come acidità, anidride carbonica, limpidità, ceneri e tenore alcolico, e "risulta incompatibile con gli standard produttivi contemporanei nonché in contrasto con la normativa comunitaria, in particolare con il Regolamento CE 852/2004 sull’autocontrollo e la sicurezza alimentare", sottolinea una nota di Unionbirrai. "Queste distorsioni normative colpiscono tutti i produttori nazionali, ma hanno un impatto particolarmente forte sulle produzioni artigianali, sempre più caratterizzate da stili innovativi e non standardizzati".
"Dopo anni di lavoro e confronto, è finalmente chiaro che le Istituzioni hanno recepito la necessità di aggiornare una norma vetusta e fortemente penalizzante per i produttori italiani, soprattutto per i piccoli birrifici indipendenti”, commenta Vittorio Ferraris, direttore generale di Unionbirrai, associazione di categoria dei piccoli birrifici indipendenti italiani, che da anni chiede l’abrogazione di un decreto ritenuto anacronistico e penalizzante per le produzioni nazionali, in particolare per quelle artigianali. "Ora è importante", prosegue Ferraris, "che il confronto con la filiera, previsto per la redazione del nuovo decreto, sia rapido, aperto e fondato su evidenze tecniche”.
Unionbirrai ribadisce la necessità di una "normativa moderna, snella e coerente con l’evoluzione del settore e con le regole europee. È fondamentale superare definitivamente ostacoli burocratici vecchi di cinquant’anni che hanno finora frenato innovazione e competitività delle produzioni nazionali, penalizzando proprio quelle realtà che rappresentano l’eccellenza del Made in Italy brassicolo".
“Siamo sul giusto percorso", conclude Ferraris, "e ci faremo trovare pronti non appena il ministro Francesco Lollobrigida avvierà il tavolo tecnico con la filiera. Le nostre proposte sono chiare, fondate e condivise da anni. Questo è il momento di tradurle in fatti, per dare finalmente alla birra italiana la libertà normativa che merita”.
EFA News - European Food Agency