It does not receive public funding
Editor in chief:
CLARA MOSCHINI

Facebook Twitter Youtube Instagram LinkedIn

Assica lancia progetto tracciabilità con AI

Per rafforzare la filiera e proteggere il settore contro le oscillazioni dei mercati

L'anticipazione da Chiara Piancastelli,responsabile Area veterinaria e benessere animale di Assica, a margine della Giornata della Suinicoltura a Modena.

La Peste Ssuina Africana in Italia è in netto miglioramento, ma i blocchi che dal 2022 ad oggi ha generato sull’export hanno richiesto lunghe negoziazioni, ancora in corso, per ripristinare i flussi commerciali. In più il settore vede una filiera piuttosto frammentata e questo non lo fortifica rispetto ai contraccolpi geopolitici. Di tutto ciò abbiamo parlato con Chiara Piancastelli, responsabile Area veterinaria e benessere animale di Assica, a margine dell’ottava edizione della Giornata della Suinicoltura a Modena. Piancastelli anticipa anche un nuovo progetto lanciato da Assica.

Piancastelli, qual è la situazione nelle regioni italiane maggiormente colpite dalla Peste suina africana (PSA)?

Dalla metà di settembre in Piemonte e Lombardia le zone sottoposte a restrizioni 3 sono state in parte liberate, in parte declassate a zone 2 o 1. Un bel segnale frutto del lavoro del Commissario straordinario alla PSA Giovanni Filippini e del suo team. Anche in Emilia-Romagna la situazione è in miglioramento, però il virus continua a circolare e l’ondata epidemica si sta spostando verso la Toscana. Per questo sono fondamentali tutte le attività di contenimento: dalla sorveglianza attiva e passiva all’utilizzo dei cani molecolari e ai barrieramenti. 

Con la riduzione della diffusione del virus si stanno riaprendo anche i mercati internazionali?

Dal 7 gennaio 2022 le nostre produzioni nazionali sono state sottoposte a blocchi commerciali: alcuni paesi hanno chiuso subito il mercato, altri hanno accettato il concetto di regionalizzazione e zonizzazione e altri ancora hanno accettato solo i prodotti considerati “safe commodities”, ad esempio quelli sottoposti a trattamenti termici e a lunga stagionatura. Auspichiamo che continuino le negoziazioni in corso che hanno portato già dei risultati concreti. Il Giappone, per esempio, ha riaperto ai prosciutti trattati termicamente ed è in corso la negoziazione per il ripristino dovrebbe ripristinare anche dell’ingresso dei prosciutti crudi a lunga stagionatura, Usa e Canada hanno ripristinato le importazioni di alcuni prodotti di salumeria grazie anche alla collaborazione tra pubblico e privato. L’export è un tassello importante per la filiera suinicola italiana: nel 2024 sono state esportate oltre 200mila tonnellate di salumi in tutto il mondo (+13% sull’anno precedente).

Ricordiamo però che la PSA non ha nessun impatto sulla salute umana

Infatti. Non è una zoonosi quindi non si trasmette all’uomo, ma solo agli ad alcuni ungulati domestici selvatici e selvatici domestici quali : suino e cinghiale e altri animali non presenti in Italia.

Cos’altro si può fare per rafforzare la filiera suinicola italiana?

In Italia la filiera è abbastanza frammentata. Vanno però rilevate anche iniziative di successo capitanate da grandi gruppi che sono riusciti a unire allevatori, macellatori, trasformatori e distributori, così come certe certificazioni e certi progetti di filiera sono riusciti a mettere insieme tutti gli anelli. A proposito di filiera integrata, Assica ha appena lanciato un progetto che prevede il coinvolgimento del mondo allevatoriale, della macellazione, della trasformazione e la collaborazione di un partner tecnologico e di un ente di certificazione. Questo progetto si prefigge di creare una filiera più sostenibile attraverso l’utilizzo di dispositivi di tracciabilità individuale dei suini e dell’intelligenza artificiale presso gli impianti di macellazione. L’idea è quella di individuare dei criteri misurabili e verificabili che promuovano pratiche di allevamento più sostenibili. Il fine ultimo è la valorizzazione dei prodotti della salumeria e dei tagli freschi ottenuti da carni provenienti da questi allevamenti.

jpi - 54544

EFA News - European Food Agency
Similar