Campari, alla Borsa piace l'idea di vendere alcuni marchi
Titolo sempre in territorio positivo e chiusura +1%. L'interesse di NewPrinces
Piace agli investitori l'idea del management di Campari di vendere alcuni marchi noti, decisione anticipata pochi giorni fa dall'ad Simon Hunt durante lo Strategist day. Lo si evince dalla partenza del titolo in Borsa, questa mattina a Piazza Affari, che ha iniziato col piede giusto inanellando un +2,1% ma anche, dopo una seduta condotta sempre in territorio positivo, da una chiusura a +1%.
A spingere al rialzo il titolo, come abbiamo accennato rima, l'indiscrezione secondo cui il marchio della famiglia Garavoglia sarebbe in trattativa per la vendita di tre marchi di amari, ossia Averna, Braulio e Zedda Piras, nell'ambito del piano del ceo Hunt di focalizzarsi sui marchi più forti (leggi notizia EFA News).
Il titolo ha viaggiato sicuro al rialzo anche perché oggi è venuta fuori un'altra indiscrezione, legata alla precedente: NewPrinces, gruppo italiano multi-brand del settore agro-alimentare e quotato su Euronext STAR Milan, è entrato nel novero dei soggetti interessati agli amari Campari. Non è un caso che anche il titolo della galassia Mastrolia oggi abbia vissuto una giornata di Borsa all'insegna del più, con un rialzo conlusivo del 2,6%.
D'altra parte, ricordano alcuni esperti, in una recente conference call proprio il presidente Angelo Mastrolia aveva parlato di contatti con Campari per valutare eventuali asset in dismissione. Interessati, sempre secondo indiscrezioni, anche altri gruppi operativi nel segmento degli amari, quali il gruppo Montenegro, Ilva Saronno, Gruppo Lucano e Fratelli Branca Distillerie.
La performance odierna di Campari, ma soprattutto i motivi per cui si è verificata, spingono gli analisti a discutere sul titolo. Gli esperti di Equita, ad esempio, sostengono che per Campari "l'operazione sarebbe coerente con la strategia del gruppo di razionalizzazione del portafoglio marchi che prevede la vendita dei marchi più marginali per focalizzare le risorse manageriali e finanziarie sui marchi con maggiore potenziale di crescita".
Ipotizzando valutazioni simili a quelle recentemente realizzate su Cinzano (1,3x EV/Sales), sottolineano ds Equita, "si ipotizza anche in questo caso un cash-in di circa 100 milioni di euro. Per NewPrinces, l'acquisizione sarebbe strategicamente opportuna in quanto i tre marchi permetterebbero un rapido sviluppo nel segmento spirits per la nuova società Princes Ready To Drink nata con l'acquisizione dell'ex-impianto di Diageo in Piemonte, garantendo un migliore assorbimento della capacità produttiva anche una volta terminato il contratto di produzione per Diageo (della durata di 15 mesi). A NewPrinces mancherebbe nel breve il controllo della distribuzione nel canale Ho.Re.Ca., per la quale il gruppo potrebbe doversi affidare ad una rete di terzi".
Secondo Intesa Sanpaolo, la notizia è "in linea con le dichiarazioni rilasciate da Mastrolia durante l'ultima conference call. Gli analisti ricordano che Newprinces ha recentemente acquisito Diageo Operations Italy (stabilimento Diageo di Santa Vittoria d'Alba), che nel 2024 ha generato un fatturato di 229,8 milioni di euro, un ebitda di 20,4 milioni di euro e un utile netto di 18,3 milioni di euro. Negli ultimi mesi, l'azienda aveva indicato che erano già in corso trattative con potenziali nuovi clienti".
GLi analisti di Intermonte sostengono che "l'uscita da brand italiani storici, emotivamente rilevanti ma non prioritari sul piano strategico, è perfettamente in linea con la direzione già tracciata dalla recente vendita di Cinzano. In prospettiva, la razionalizzazione dovrebbe migliorare la qualità del mix, liberare risorse da reinvestire e aumentare la focalizzazione operativa.
Campari si attesta a 5,68 euro, con un aumento del 2,75%
EFA News - European Food Agency