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CLARA MOSCHINI

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Un cucchiaio per la ristorazione italiana

Intervista esclusiva col ceo di Spoon Brands, Corrado Cagnola

Spoon Brands è una holding di investimento che punta in marchi italiani della ristorazione di eccellenza, affiancandoli nella crescita con un approccio strategico a lungo termine, oltre che su marchi internazionali che vogliono accedere al mercato italiano. Dopo KFC – Kentucky Fried Chicken, catena globale nel settore del pollo fritto, Milos Greek Food, la prima catena di street food greco in Italia, e Antica Focacceria San Francesco, marchio storico di cucina tradizionale siciliana, Spoon Brands ha investito recentemente anche su RossoPomodoro, un'icona del Made in Italy (vedi articolo di EFA News).

Corrado Cagnola, Ceo di Spoon Brands (oltre che di KFC Italia) illustra in questa intervista esclusiva a Efa News strategie e obiettivi della società e dei singoli brand. 

Come giudica la fine del 2025?

E’ una fine anno che ci ha dato soddisfazione. Sul lato KFC, abbiamo avuto grande successo con le ultime promozioni, quella che è in corso su Dragon Ball e la precedente, l’Hot Dog coi Doritos. Per quanto riguarda gli altri brand siamo molto soddisfatti perché siamo riusciti a mettere in piedi quello che volevamo. Abbiamo aperto un Milos ad Assago e ne apriremo un altro a Porta di Roma prima della fine dell'anno, due grandi centri commerciali, avevamo già aperto a Roma due punti vendita cittadini quindi abbiamo portato a compimento quello che era il nostro obiettivo: sperimentare il formato sui due diversi canali per vedere come avrebbe risposto il brand in questi due ambiti diversi. 

Come giudica l’apertura del KFC romano?

Di grandissima soddisfazione, stiamo facendo più di quanto ci aspettassimo. Ha fatto molto rumore il fatto che fosse un flagship e che fosse il più grande flagship KFC europeo, questo ci ha portato molta visibilità anche tante visite internazionali, sono venuti da tutti i KFC del mondo a vedere questa “meraviglia italiana”. A Tritone abbiamo anche sperimentato un sistema nuovo di servizio al cliente, un'organizzazione della cucina diversa. Eravamo un po' scettici perché partire con uno store molto grande, molto performante, tutto nuovo, con tanta tecnologia e in più con un modo di servire il cliente che non avevamo mai sperimentato in Italia ci ha generato dei dubbi, che sono subito spariti perché se non avessimo avuto questo modo di servizio non saremmo riusciti a reggere i ritmi che ci siamo trovati davanti. Siamo super contenti e dobbiamo un grazie anche alla corporation che ci ha un po' spinti in questa direzione. 

Farete qualche apertura simile ancora in Italia? 

Sì abbiamo l'ambizione di fare almeno un altro di flagship, ci piacerebbe farlo nel 2026, stiamo guardando nelle principali città location di rilievo, posizioni molto grandi e visibili (intanto KFC ha chiude il 2025 con 150 locali in Italia, vedi articolo EFA News, ndr).

Avete in programma acquisizioni? 

Per il momento no. Le acquisizioni fanno sempre bene ai volumi ma poi bisogna trovare il modo per farle andare bene o meglio di come andassero. Milos ce lo siamo inventati come brand e adesso è il momento di svilupparlo. Antica Focacceria ha bisogno di una messa a punto che stiamo facendo in questi mesi. Tra qualche giorno apriremo un nuovo punto vendita più focalizzato sullo street food, sempre a Palermo, in via Maqueda. Su RossoPomodoro siamo entrati da settembre, e stiamo mettendo in piedi i piani per il prossimo anno.

Ci spieghi la logica dell'investimento RossoPomodoro. 

RossoPomodoro è il più grosso brand multinazionale italiano di pizza che esista. Dei 100 punti vendita solo una sessantina sono in Italia e gli altri all'estero. Il marchio è molto ben percepito, ha una identità forte e ha un valore molto importante. Anche all'estero RossoPomodoro viene percepito come un prodotto di qualità italiano. Siamo andati a parlare con un po' di sviluppatori in Europa e c'è fame di questo brand. Sapevamo che c'era tanto potenziale, serviva soltanto un po' di boost per farlo ripartire. 

Per l’espansione di RossoPomodoro guardate più all'estero o all'Italia?

A entrambi. Sicuramente l'estero ha più spazio di crescita. Oggi siamo molto presenti negli Stati Uniti e abbiamo un accordo con Eataly per cui in ogni loro apertura il corner pizza è gestito da RossoPomodoro. Il marchio è percepito in maniera molto molto alta all'estero perché rappresentiamo il gusto italiano. 

Come sta andando Milos? 

Con Milos volevamo entrare in un segmento che è completamente sguarnito, quello del fast food greco. La risposta è stata molto interessante. Siamo partiti da Roma e abbiamo avuto successo, con due location cittadine. Abbiamo deciso di testarlo anche nei centri commerciali, abbiamo aperto a Milano nella food court di Assago. Abbiamo trovato un'ottima location a Porta di Roma che è uno dei più grossi centri commerciali italiani, abbiamo altre tre aperture in centri commerciali, due a Roma e poi un'altra a Milano. Abbiamo capito che c'è curiosità e apprezzamento per il brand da parte degli sviluppatori. I centri commerciali sono stati molto contenti di darci un'opportunità sulla scia del successo delle aperture cittadine.

Ci saranno altre aperture per Focacceria?

Sicuramente sì, in diverse location, e in più vogliamo testare anche un format che rappresenti lo street food siciliano, un formato veloce, partiamo ora con un’apertura a Palermo in via Maqueda poi vedremo come ottimizzare il formato per estenderlo. Con antica Focacceria sicuramente guarderemo anche all’estero. Antica Focacceria secondo noi ha un vantaggio enorme, perché ha una storia incredibile. L’Antica Focacceria di Palermo dopo 190 anni è ancora lì, se tu vai a Palermo la trovi, vedi di cosa si sta parlando, il prodotto originale c'è ancora, chiaramente è stato arricchito anche da un’offerta un po' più variegata, però è tutto lì, non è difficile da raccontare perché è vero, e questo secondo noi va molto a sostegno del brand. 

Come vede il 2026 di Spoon? 

Lo vedo molto bene, abbiamo programmi di sviluppo aggressivi. Noi siamo entrati in KFC come master franchisee ad aprile del 2023 e da allora partendo da una base di 66 ristoranti ne abbiamo aperti più di 80, ci piacerebbe dare lo stesso impulso. Abbiamo una decina di aperture in programma per Milos quasi tutte in diretta. Ci piacerebbe poi cominciare anche col franchising però essendo noi dei franchisor seri prima consolidiamo il business model e poi andiamo a parlare con i potenziali franchisee, il rischio iniziale ce lo prendiamo noi.

Anche Antica Focacceria farà diverse aperture. Considerando che partiamo dalla base di otto ristoranti che abbiamo in questo momento, anche qui ci piacerebbe in breve tempo raddoppiare la dimensione.

Anche Rossopomodoro vedrà delle aperture, sia in Italia sia all’estero. Abbiamo qualcosa in pipeline ma stiamo finalizzando il budget adesso quindi non è ancora il momento di dare numeri, ma siamo in Rosso per rilanciare e sviluppare. 

mcc - 56221

EFA News - European Food Agency
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