Consumi: 2025 conferma tendenza discendente
Novembre in lieve ripresa su base annua, ma ristorazione in flessione
Anche il mese di novembre non mostra concreti segnali di ripresa con una chiusura al +0,7% a valore che non risolleva l’andamento piatto dei primi 11 mesi dell’anno consolidati a -1,0%. Lo certifica l’Osservatorio permanente sui consumi Confimprese-Jakala, che evidenzia come anche il Black Friday abbia contribuito solo in modo marginale alla crescita.
"La flessione dell’inflazione dello 0,2% anche nel mese di novembre evidenzia la stabilità del nostro Paese. Tuttavia il sentiment di imprese e consumatori va in un’altra direzione", avverte Mario Resca, presidente Confimprese. "I consumi languono, il mercato è piatto, non c’è crescita. Ipsos ha da poco reso noto il peggioramento del clima d’opinione sui temi economici, secondo cui la metà degli italiani è insoddisfatta della situazione economica personale. Tutto ciò ha un impatto sui consumi, dato che le strategie di adattamento al diminuito potere d’acquisto inducono le persone a fare scelte precise per gestire le finanze in modo equilibrato e tenere sotto controllo i conti. Dunque, non solo tagli sul carrello della spesa ma anche su servizi, casa, abbigliamento e spese accessorie".
Quanto al mese di novembre25 vs novembre24, nei settori merceologici il comparto abbigliamento-accessori è l’unico in positivo e inverte una tendenza in flessione, che si è protratta per tutto l’anno salvo gennaio, febbraio e luglio, grazie a un +4,7%, che andrà tuttavia consolidato nei prossimi mesi. Si registra, di contro, la flessione a -1,2% della ristorazione, segno che i consumatori sono sempre più attenti al portafoglio e alle spese superflue. Cede terreno anche altro retail (casa-arredo, elettronica, telefonia, libri, cura persona, servizi e fitness) a -1,1%.
"Ad eccezione del settore abbigliamento che, grazie ad un positivo Black friday e all’arrivo della stagione invernale", chiarisce Mario Maiocchi, direttore centro studi Confimprese, "ha segnato un brillante mese di novembre, occorre sottolineare che il corrente anno è avviato a chiudere sotto la parità, mostrando debolezze in tutti i settori merceologici. Il fine settimana dell’Immacolata, che in genere segna la temperatura delle vendite natalizie, ha confermato tale debolezza con un calo degli atti di acquisto del -0,6%. A questo punto gli operatori retail devono mettere mano ai piani e alle azioni atte a supportare un 2026 che non può scommettere su una magica ripresa dei consumi ma, bensì, solo sulla capacità delle singole insegne di rendersi più attrattive per i consumatori e al tempo stesso efficientare la loro struttura".
Nei canali di vendita, infine, si segnala il buon andamento dei centri commerciali a +3,8%. Il dato mostra le preferenze d’acquisto di consumatori e famiglie, orientati a trascorrere il tempo libero in strutture polifunzionali che offrono facilità di accesso, convenienza, shopping all’aria aperta, offerta più ampia in ambito food ed estetica. In leggero positivo anche i negozi di prossimità a +0,7%, mentre continua l’andamento negativo delle high street a -1,7%.
EFA News - European Food Agency