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CLARA MOSCHINI

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Proteste Germania: agricoltori ungheresi e cechi solidali

In entrambi i Paesi si richiama l'attenzione verso le incognite rappresentate dal conflitto in Ucraina

Berlino chiama, Budapest e Praga rispondono. Arrivano dall'Europa dell'Est gli attestati di solidarietà più convinti alla protesta degli agricoltori tedeschi, cominciata i primi giorni dell'anno (leggi notizia EFA News) e culminata lunedì con l'arrivo alla Porta di Brandeburgo di circa 10mila dimostranti, 3000 trattori e 2000 camion (leggi notizia EFA News).

In un documento diffuso ieri, la Camera dell'agricoltura ungherese (Nak) si è espressa a favore degli agricoltori tedeschi. Secondo la Nak, il governo di Olaf Scholz sta distruggendo uno dei pilastri economici ed esistenziali del Paese, ovvero l’approvvigionamento alimentare sostenibile. L'organismo magiaro incoraggia dunque i dimostranti a perseverare, assicurando loro il proprio sostegno. La lettera invita poi i legislatori europei a cogliere le attuali proteste come un’opportunità per riconoscere finalmente il pericolo delle loro "irragionevoli misure ambientali" e della pressione per la protezione del clima a scapito degli agricoltori: un nucleo di azioni politiche che "minacciano anche l’intero settore agricolo dell’UE".

La Nak sottolinea che i capi di Stato e di governo dell'Unione europea "hanno già messo in crisi l'agricoltura ungherese e dell'Europa centrale", consentendo l'importazione illimitata di prodotti agricoli ucraini. L’unico modo per proteggere gli agricoltori ungheresi (che - sostiene l'organismo - hanno subito perdite miliardarie) dalla distruzione del mercato causata dal grano ucraino è un divieto di importazione, misura introdotta dallo Stato stesso, ma necessaria anche a livello europeo.

Anche la Camera agraria della Repubblica Ceca sostiene la protesta dei contadini tedeschi contro i previsti tagli ai sussidi e alle agevolazioni fiscali e chiede l'abolizione completa della politica agricola, come riferito in una dichiarazione ufficiale del presidente dell'organo Jan Doležal. “Stiamo monitorando da vicino la situazione in Germania e siamo solidali al 100% con gli agricoltori locali. Stanno affrontando problemi simili a quelli dei nostri agricoltori e coltivatori”, ha scritto Doležal. La Camera agraria rappresenta soprattutto le aziende agricole ceche più grandi ed è membro dell'organizzazione europea Copa-Cogeca.

“Il nostro obiettivo comune è un’agricoltura dignitosa, giusta e sostenibile. Non vogliamo altro e finché i governi non lo capiranno e non riconosceranno il settore agricolo come strategico, l’esistenza stessa degli agricoltori, e quindi la sicurezza alimentare di entrambi i nostri paesi, sarà minacciata”, ha aggiunto Doležal, che lamenta l'assenza di credibili studi di impatto riguardo all'agricoltura europea.

"La cosa migliore sarebbe ripartire da zero non solo in Germania ma in tutta Europa e abolire i sussidi, così come la politica agricola che non è più comprensibile per gli agricoltori", ha aggiunto. Il riferimento è alla Politica agricola comune (Pac) dell’UE ritenuta ormai obsoleta, in quanto adottata prima dell’invasione russa dell’Ucraina.

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EFA News - European Food Agency
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