Nestlé/2. Vinta la battaglia legale per la sua Perrier
Può continuare a vendere il prodotto con l'etichetta acqua minerale naturale"
Il tribunale di Nanterre ha autorizzato la continuazione della commercializzazione delle acque Perrier, marchio di Nestlé Waters, con la denominazione “acqua minerale naturale”. Finisce così la lunga querelle nata dopo il ricorso presentato in sede di procedimento sommario dall'UFC-Que Choisir.
L'associazione dei consumatori sosteneva, infatti, che la microfiltrazione utilizzata dal gruppo sulle sue acque impedisse l'utilizzo della denominazione "acqua minerale naturale": all’inizio di giugno, l’UFC-Que Choisir aveva avviato una procedura d’urgenza presso il tribunale di Nanterre chiedendo il "divieto di commercializzazione" e la "cessazione delle pratiche ingannevoli".
L'associazione chiedeva il ritiro e il richiamo temporaneo del le bottiglie del marchio, oggetto di critiche da due anni. E invece, dopo la pronuncia del tribunale francese, Nestlé può continuare a vendere Perrier in Francia come acqua minerale naturale. Il tribunale, infatti, ha respinto le richieste dell’UFC-Que Choisir e condannato l’associazione al pagamento delle spese legali. L’associazione dovrà versare 5.000 euro (circa 4.623 franchi) a Nestlé Waters e a due filiali, tra cui quella che gestisce il sito di produzione di Perrier a Vergèze, nel Gard.
Il tribunale nella sua decisione riporta che "l'esistenza di un rischio sanitario per il consumatore legato alle acque Perrier etichettate come ‘acque minerali naturali’ non è affatto dimostrata con l'evidenza richiesta in sede di procedimento sommario, per cui non è dimostrato alcun danno imminente”.
In un comunicato pubblicato a metà novembre sul suo sito, l’associazione denunciava “una vasta truffa ai danni dei consumatori” da parte della multinazionale, che “ha fatto ricorso a trattamenti di disinfezione vietati per cercare, senza alcuna garanzia, di arginare inquinamenti e contaminazioni batteriologiche regolari delle acque grezze che l’azienda prelevava nei suoi pozzi prima di imbottigliarle.
EFA News - European Food Agency