It does not receive public funding
Editor in chief:
CLARA MOSCHINI

Facebook Twitter Youtube Instagram LinkedIn

Red Cup day nel mirino dei baristi Starbucks

Oggi, in occasione della giornata della "tazza rossa", il sindacato scioperato in 55 città Usa

Alla fine quella che nei giorni scorsi era una minaccia o, al più, una dura presa di posizione contro Starbucks si è trasformata nella decisione di uno "strike", ino sciopero, che potrebbe fare male (leggi notizia EFA News). Come specifica il comunicato ufficiale di Starbucks Workers United, il sindacato che rappresenta oltre 12.000 lavoratori della catena di caffetterie nata a Seattle, oltre un migliaio di baristi sindacalizzati hanno lanciato oggi uno sciopero contro le pratiche lavorative sleali denominato “Red Cup Rebellion” (Ribellione della tazza rossa).

L'astensione dal lavoro è fatta "per protestare contro la storica repressione sindacale di Starbucks e il mancato raggiungimento di un contratto sindacale equo. Lo sciopero a tempo indeterminato - sottolinea la nota sindacale - coinvolge 65 negozi in oltre 40 città e arriva dopo sei mesi di rifiuto da parte di Starbucks di presentare nuove proposte per rispondere alle richieste dei lavoratori di un miglior organico, salari più alti e la risoluzione di centinaia di accuse di pratiche lavorative sleali". 

“Stiamo trasformando la stagione delle tazze rosse in una ribellione delle tazze rosse - dichiara Dachi Spoltore, barista da 5 anni presso il locale Amos Hall di Pittsburgh, in Pennsylvania, che ha aderito allo sciopero - Il rifiuto di Starbucks di stipulare un contratto sindacale equo e di porre fine alle pratiche antisindacali ci costringe a intraprendere azioni drastiche. Stiamo scioperando per ottenere un contratto sindacale equo, la risoluzione delle pratiche lavorative inique e un futuro migliore presso Starbucks. Per ogni barista in sciopero, decine di altri alleati e clienti si sono impegnati a rispettare il picchetto e a non acquistare prodotti Starbucks mentre siamo in sciopero".

Sempre secondo il comunicato ufficiale, "senza una data di fine dello sciopero prestabilita, i baristi di oltre 550 negozi attualmente sindacalizzati sono pronti a continuare a intensificare le proteste per rendere questo sciopero il più grande e il più lungo nella storia dell'azienda, se Starbucks non riuscirà a stipulare un contratto sindacale equo e a risolvere le accuse di pratiche lavorative sleali".

“Se Starbucks continua a ostacolare la stipula di un contratto equo e a rifiutarsi di porre fine alle pratiche antisindacali, vedrà la propria attività andare in stallo - aggiunge Michelle Eisen, portavoce di Starbucks Workers United e barista con 15 anni di esperienza - 'Niente contratto, niente caffè' è più di uno slogan: è un impegno a interrompere le attività e i profitti di Starbucks fino a quando non sarà stipulato un contratto sindacale equo e non saranno eliminate le pratiche lavorative sleali. Starbucks conosce la nostra posizione. Siamo stati chiari e coerenti su ciò di cui i baristi hanno bisogno per avere successo: più stipendio netto, orari migliori, risoluzione delle questioni legali. Presentateci NUOVE proposte che affrontino questi temi, in modo da poter finalizzare un contratto. Fino ad allora, ci vedrete insieme ai nostri alleati sul picchetto".

Fc - 55274

EFA News - European Food Agency
Related
Similar